Province, trovata l'intesa | Il nuovo testo oggi all'Ars - Live Sicilia

Province, trovata l’intesa | Il nuovo testo oggi all’Ars

Alla fine di un vertice terminato nel cuore della notte, la maggioranza trova un accordo sul ddl da discutere a Sala d'Ercole: si parte da 9 Consorzi, ma potranno nascerne altri. L'assemblea del nuovo ente sarà aperta anche ai consiglieri comunali.

PALERMO – Anche i consiglieri comunali potranno eleggere il presidente e la giunta dei liberi consorzi. Mentre il limite dei nove enti sarà solo un dato “di partenza”. Nuovi liberi consorzi infatti potranno formarsi sulla base di alcuni requisiti. Tra cui quello del limite minimo dei 150 mila abitanti e sulla continuità territoriale tra Comuni.

Sono queste le maggiori novità scaturite dal vertice di maggioranza che si è tenuto ieri a Roma, nella sede del Partito democratico. Un incontro terminato quasi all’alba e durante il quale non sarebbero mancati momenti di tensioni. Presenti, oltre al ministro D’Alia (che abbandonerà il vertice nel corso della discussione) e al componente della segreteria nazionale del Pd Davide Faraone anche, tra gli altri. Baldo Gucciardi e Antonello Cracolici per il Pd, Luca Sammartino e Paolo Ruggirello di Articolo 4, Beppe Picciolo per i Drs, Lillo Firetto per l’Udc. Ha dovuto dare forfait, invece, Rosario Crocetta, bloccato dall’influenza.

Il nuovo testo – che sarà il frutto di due maxi emendamenti, uno del governo e
l’altro dei capigruppo della coalizione – prevede anche una maggiore integrazione delle competenze, con un parziale trasferimento ai Comuni
componenti il libero consorzio della potestà su settori come quello dei trasporti, dei rifiuti, della programmazione territoriale. Un emendamento che porta la firma di tutti i capigruppo della maggioranza, invece, interverrà sulle modalità di elezione degli organi del Consorzio. Nessuna elezione “diretta”, come chiedeva l’opposizione, ma un maggiore coinvolgimento dei consigli comunali. Il testo base uscito dalla commissione, infatti, prevedeva che a comporre l’assemblea del consorzio fossero solo i sindaci. L’emendamento apre le porte dell’assemblea anche ai consiglieri comunali, individuati, però, con un calcolo ponderato sulla base della cittadinanza. Anche i consiglieri dei Comuni, quindi, potranno concorrere all’elezione della giunta e del presidente, insieme ai sindaci dei Comuni stessi. Su questo passaggio pare che la discussione si sia protratta a lungo.

Altro argomento sul quale si è discusso molto, come detto, è quello riguardante il limite numerico dei Liberi Consorzi. Il testo di partenza ne prevedeva nove – ce ricalcavano le attuali Province – oltre alle tre città metropolitane. E da quei nove si partirà. Ma viene introdotta la possibilità della nascita di nuovi consorzi sulla base di una serie di criteri, tra cui quello della popolazione minima di 150 mila abitanti. Un passaggio, questo, fortemente richiesto dal governo e in particolare dal presidente della Regione Crocetta. Con questa norma, infatti, ad esempio, si potrà dare il via libera a consorzi attorno a grandi città come Gela.

I Comuni che fanno parte del Consorzio poi dovranno essere in grado di ‘mettere a sistema’ i propri servizi. Dovranno dimostrare, insomma, che l’integrazione delle competenze con altri Comuni comporti un reale risparmio di spesa rispetto al passato. Da qui si partirà, insomma. Il testo tornerà a Sala d’Ercole oggi alle 16. Ma in Aula non si escludono sorprese.


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