"Provincia in Festa, stranezze" | La replica: "E' tutto regolare" - Live Sicilia

“Provincia in Festa, stranezze” | La replica: “E’ tutto regolare”

Il capogruppo del Pd a Sala Martorana, Gaetano Lapunzina, presenta opposizione contro la delibera sulla Provincia in Festa: "E' stata pubblicata in ritardo, in data sospetta. E 248mila euro mancano all'appello". La replica degli uffici: "Tutto regolare".

PALERMO, LAPUNZINA (PD)
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PALERMO – La 151esima edizione della Provincia in Festa, a Palermo, aveva già sollevato qualche polemica al suo esordio datato inizio settembre. Più di 800mila euro la spesa sostenuta da Palazzo Comitini per organizzare la manifestazione che si protrarrà fino a dicembre e che, quest’anno, coincide con la campagna elettorale per le Regionali. Una circostanza che aveva fatto gridare allo scandalo, a cui però il presidente Giovanni Avanti (nella foto) aveva prontamente risposto: i soldi sono europei e regionali e si è sempre fatta in questo periodo.

Ma a sollevare nuovamente il caso è il capogruppo del Pd a Sala Martorana, Gaetano Lapunzina, che a fine settembre ha preso carta e penna e fatto opposizione per “gravi vizi di legittimità”alla delibera con cui la giunta Avanti ha finanziato la manifestazione.

Secondo Lapunzina, infatti, la delibera sarebbe stata pubblicata sul sito internet di Palazzo Comitini soltanto il 17 settembre, 19 giorni dopo la sua adozione datata 29 agosto. Date non proprio casuali. “Proprio a far data dal 29 agosto – scrive il capogruppo – per le svariate dimissioni di assessori, la giunta non è stata più operativa, sino alla ricostituzione del plenum proprio il 17 settembre”. Ma a far storcere il naso al consigliere sarebbe anche il fatto che quella della Provincia in Festa sarebbe stata l’unica delibera ad essere stata pubblicata in ritardo fra tutte quelle approvate a fine agosto e l’unica ad essere assistita dal vicesegretario e non dal segretario.

La Provincia, inoltre, avrebbe predisposto anche la presentazione della kermesse al Dipartimento regionale del Turismo che, per decreto, poteva avvenire soltanto entro il 9 settembre. “Si deve presumere quindi – scrive Lapunzina – che il progetto sia stato presentato al dipartimento prima ancora che la deliberazione divenisse esecutiva”.

Ma non finisce qui. Degli 828.751,43 euro stanziati per la Provincia in Festa, ben 248.571,43 dovrebbero gravare sui fondi europei ma “la Regione – continua il consigliere Pd – si riserva di rimborsare la somma solo dopo la rendicontazione”. In un primo momento, quindi, i soldi dovrebbe metterli la Provincia e solo dopo chiedere di farseli restituire, ammesso che ci riesca visto che l’inserimento nel calendario ufficiale non dà diritto al finanziamento; peccato che invece sia accaduto l’esatto contrario. “La disponibilità dei 248mila euro, indicata nel progetto, è del tutto inesistente – tuona Lapunzina – e l’impiego dell’importo rappresenterebbe un debito fuori bilancio”. Sarebbe questa la motivazione per cui il parere di regolarità contabile degli uffici di Palazzo Comitini sulla delibera sarebbe favorevole solo limitatamente a 580mila euro e negativo sui restanti 248mila che sarebbero sprovvisti di copertura.

“Intimiamo l’amministrazione – conclude il consigliere – a non procedere ad alcun tipo di spesa priva di copertura finanziaria, o ci troveremmo di fronte a un danno patrimoniale”.

LA REPLICA 
“Nessuna irregolarità né amministrativa né contabile nella delibera che ha consentito la programmazione e l’avvio di Provincia in Festa”. Il dirigente responsabile del settore Grandi Eventi, Marianna Mirto, replica al capogruppo del Pd, Gaetano Lapunzina.

“La Ragioneria, infatti, non ha fornito alcun parere negativo, anzi si è espressa favorevolmente ovviamente per la parte avente copertura finanziaria. Non ha espresso alcun parere – anche in questo caso correttamente – per la parte che sarà oggetto di finanziamento regionale. Nessuna spesa – come sempre – sarà autorizzata se non con fondi accertati e impegnati nel rispetto delle norme contabili vigenti. La natura modulare di Provincia in Festa, che si estende in un arco temporale di quattro mesi, consente peraltro di programmare nel tempo le manifestazioni compatibili con l’effettiva capacità finanziaria dell’Ente e in relazione agli eventuali finanziamenti regionali, nazionali o europei”.

 


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