Punto da un calabrone muore a 65 anni: era al bar con gli amici

Punto da un calabrone mentre è al bar con gli amici: muore a 65 anni

Cosa fare in caso di puntura e come evitare il calabrone

Muore a 65 anni dopo essere stato punto da un calabrone. È accaduto nei giorni scorsi ad Ariolla, frazione collinare di Neviano degli Arduini, in provincia di Parma. L’uomo, colto da uno shock anafilattico, si trovava in un bar del paese, in compagnia di alcuni amici.

La reazione allergica si è manifestata in pochi minuti. I primi a intervenire sono stati i volontari della Croce Rossa ma, viste le condizioni critiche dell’uomo, è stato richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso decollato da Parma. I sanitari hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma ogni sforzo si è rivelato vano. Il 65enne è morto sul posto.

ambulanza

Muore dopo essere stato punto, perchè il calabrone è così pericoloso

La puntura di un calabrone può essere estremamente pericolosa a causa della particolare composizione del suo veleno e delle reazioni che può scatenare nell’organismo umano.

A differenza di api e vespe comuni, il calabrone inietta una quantità di veleno maggiore e più potente, ricco di sostanze come istamina, fosfolipasi e altre tossine in grado di danneggiare le cellule, provocare infiammazioni intense e causare dolore acuto.

Nei soggetti allergici, anche una sola puntura può scatenare una reazione anafilattica, una risposta immunitaria violenta che si manifesta in pochi minuti con sintomi gravi come difficoltà respiratorie, gonfiore diffuso, calo della pressione arteriosa, perdita di coscienza e, nei casi più gravi, arresto cardiaco.

Ma anche chi non presenta allergie note può essere in pericolo, soprattutto se viene punto in aree sensibili come la gola o il volto, dove il gonfiore può ostruire le vie aeree, impedendo la respirazione.

La maggiore pericolosità del calabrone rispetto ad altri insetti deriva anche dalla possibilità che colpisca più volte o che attacchi in gruppo, aumentando così la dose complessiva di veleno immessa nell’organismo.

Per tutte queste ragioni, in caso di puntura è fondamentale monitorare con attenzione i sintomi. Se si manifestano difficoltà respiratorie, senso di oppressione al petto, gonfiore al viso o alla gola, nausea, capogiri o perdita di coscienza, è molto probabile che si tratti di uno shock anafilattico.

In questo caso bisogna chiamare immediatamente il numero d’emergenza (112) e, se disponibile, utilizzare un autoiniettore di adrenalina (come l’EpiPen).

Calabrone

Cosa fare in caso di puntura di calabrone

In caso di puntura di calabrone, è fondamentale agire con prontezza, anche se non si è allergici noti, poiché la reazione può essere violenta e imprevedibile. Subito dopo la puntura, la prima cosa da fare è allontanarsi dal luogo per evitare ulteriori attacchi, dato che i calabroni possono diventare aggressivi e colpire in gruppo.

Se il pungiglione è rimasto nella pelle — anche se nei calabroni è raro — va rimosso con delicatezza, raschiando con una superficie rigida come una carta di credito, evitando di schiacciare la zona per non diffondere il veleno. La parte colpita va poi lavata con acqua e sapone per ridurre il rischio di infezione. L’applicazione di ghiaccio o di un impacco freddo può aiutare a limitare gonfiore e dolore.

Per il fastidio locale, si possono assumere antistaminici o applicare pomate lenitive. Tuttavia, è essenziale osservare con attenzione l’evoluzione dei sintomi nelle prime ore.

medico ospedale

Come evitare le punture di calabrone

Evitare la puntura di un calabrone non è sempre semplice, ma ci sono diverse precauzioni che possono ridurre sensibilmente il rischio, soprattutto durante le stagioni calde, quando questi insetti sono più attivi.

Innanzitutto, è importante evitare movimenti bruschi se ci si trova vicino a un calabrone: agitare le braccia o cercare di scacciarlo può indurlo ad attaccare. I calabroni non sono aggressivi per natura, ma diventano pericolosi se si sentono minacciati o se percepiscono che il loro nido è in pericolo.

Quando si è all’aperto, soprattutto in zone boschive o rurali, è bene indossare abiti chiari e coprenti, evitando colori accesi e profumi intensi, che possono attirare gli insetti. Anche i cosmetici profumati, la lacca per capelli e i deodoranti molto aromatici possono essere attrattivi per i calabroni.

Durante i pasti all’aperto, è prudente tenere cibi e bevande coperti, in particolare quelli zuccherini, che attirano facilmente gli imenotteri. Occorre prestare attenzione anche a dove si mettono le mani: i calabroni possono annidarsi in tronchi cavi, sottotetti, intercapedini o cassette della posta.

Se si sospetta la presenza di un nido vicino a casa, non si deve tentare di rimuoverlo da soli: è fondamentale rivolgersi ai vigili del fuoco o a ditte specializzate nella disinfestazione.

Infine, per chi ha già avuto reazioni allergiche a punture d’insetto, è raccomandato portare sempre con sé un kit di emergenza con antistaminici e, se prescritto, un autoiniettore di adrenalina. La prevenzione, in questi casi, può davvero salvare la vita.

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