"Quarta inaugurazione per la 3Sun: sarà la volta buona?"

“Quarta inaugurazione per la 3Sun: sarà la volta buona?”

Il punto di vista di Tuccio D'Urso, già Direttore generale del Dipartimento Energia della Regione Siciliana.
L'INTERVENTO
di
1 min di lettura

CATANIA. “Buona la quarta? Speriamo! E’ la quarta inaugurazione, o meglio, è il quarto inizio dei lavori a cui assistiamo a Catania sui luoghi del modulo 5 della STM ribattezzato Tre Sun.

La prima quando l’ingegnere Pistorio intravede nella realizzazione di un nuovo macro chip elettronico, poi rifiutato dal mercato internazionale, un grande sviluppo per la ST Microelectronics. L’unico sviluppo fu la sua estromissione dall’azienda per la gran quantità di denaro perduto in quella operazione largamente finanziata da mano pubblica.

La seconda inaugurazione è quella di Tre Sun con la stessa STM, Enel Green Power, e Sharp: fui io stesso testimone delle insistenze presso la Commissione Europea da parte dell’ambasciatore giapponese per la concessione degli aiuti europei; a Bruxelles non avevano dimenticato il denaro già speso per STM. I giapponesi però, fuggirono presto, appena capito il fallimento dell’operazione.

Terza inaugurazione: Enel Green Power inizia la produzione del pannello bifacciale nel sito del modulo 5 accompagnata da nuovi finanziamenti pubblici. Ma ben presto ci si accorge che quell’immobile è assolutamente inadeguato per accogliere cicli di produzione di grande numero.

Da qui la quarta inaugurazione ieri, quella di un nuovo stabilimento per produrre il bifacciale su larga scala; anche stavolta i finanziamenti dello Stato e dell’Europa saranno generosissimi.

Ma il problema resta il contesto internazionale. Cina, Corea, Vietnam, Cambogia producono a prezzi assolutamente competitivi. Oggi nel mercato mondiale i pannelli solari prodotti in quella parte del mondo sono i più diffusi. Riuscirà il bifacciale a vincere quella concorrenza? Ce lo auguriamo tutti, sperando che i conti di Enel siano esatti, e che non spunti un bifacciale made in Cina che costi la metà di quello made in Catania”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI