“L’uomo deve essere liberato, il mercato uccide l’anima”. Parole abbastanza comuni nel vocabolario della sinistra antagonista. Così come, del resto, la critica radicale alla globalizzazione, la denuncia dello sfruttamento della forza lavoro, il pubblico salario sino all’età scolastica, la costruzione di asili nido pubblici, il diritto alla casa e al mutuo sociale. Per non parlare dell’occupazione degli spazi pubblici per l’autogestione di attività sociali o a scopo abitativo.
Sono slogan e pratiche che ritroviamo anche a destra, in particolare nell’associazione CasaPound Italia, che svolge delle attività a Palermo e che oggi, presso la Mondadori, vorrebbe presentare un romanzo della Rizzoli, “Nessun dolore”, scritto da Domenico Di Tullio. Da alcuni giorni campeggiano dei manifesti, affissi abusivamente, che invitano ogni sincero democratico a schierarsi contro il fascismo che avanza. E come starebbe avanzando? Semplice. La presentazione di questo libro costituisce, secondo i ragazzi di azione antifascista, la spia del passo dell’oca che si staglia sulle nostre inconsapevoli teste.
Non dobbiamo, dunque, preoccuparci più di tanto dei venti di guerra che soffiano sulla nostra regione. Per Dio, c’è qualcosa di più importante da fare. Impedire, fisicamente, l’evento odierno, perché non si può dare spazio ad organizzazioni che, secondo il manifesto di Azione Antifascista, propagandano “razzismo, sessismo e xenofobia”. Che poi dal sito di Casapound Italia non ci sia un solo inneggiamento al fascismo, al razzismo, al sessismo e alla xenofobia, è un altro discorso. Gli ideologismi non prevedono il confronto con le vere idee degli altri, ma soltanto la loro demonizzazione e deformazione.
Parlando con il responsabile palermitano di Casapound, Andrea La Barbera, studente di giurisprudenza e lavoratore, apprendiamo che compra ogni giorno anche Repubblica, insieme ad altri due giornali, per informarsi meglio. Conferma che del ventennio, per quanto riguarda alcuni provvedimenti sullo stato sociale, non è tutto da buttare. Nello stesso tempo ci indica il documento Estremocentroalto, il manifesto di Casapound. Che invita ad andare oltre la destra e la sinistra novecentesche per trovare risposte ai problemi di oggi.
Ma di cosa parla, poi, il romanzo? Di adunate militari? Di persecuzioni razziste? No. Si tratta della storia di amicizia tra due ragazzi, Fulvio e Giorgio, provenienti da due ceti sociali diversi. Si conoscono e imparano a vivere insieme l’affetto e l’importanza della politica sullo sfondo dell’azione sociale e del movimento universitario della destra. Un libro bello, brutto? Ognuno giudicherà leggendolo, oppure disinteressandosene. Sia della presentazione che dell’opera. Come, del resto, facciamo con tanti appuntamenti che si svolgono giornalmente a Palermo. Per questi giovani di sinistra, ma chissà da quanto tempo non lo sono più, né giovani, né di sinistra, non solo dobbiamo mettere alla berlina chi ha scritto il testo e chi ha organizzato l’incontro, ma anche gli agenti della polizia, che da giorni stazionano davanti la libreria, chiamati “cani da guardia”. E qui non dobbiamo inventarci niente. Ci viene in aiuto il grande Pasolini, che stava dalla parte degli agenti, figli dei poveri, contro i picchiatori, di ogni specie e di ogni età, fascisti nel sangue, figli dei ricchi. Un’ultima notazione sul pericolo del fascismo cui vogliono metterci in guardia i nostri antifascisti. Sono così sicuri che se un qualsiasi totalitarismo tornasse sarebbero in grado di combatterlo, rischiando o perdendo la vita, come fecero i loro bisnonni? Ne dubitiamo fortemente. Già li vediamo scappare a gambe levate.