AGRIGENTO- È trascorso un mese dal suo ritrovamento nella riserva naturale di Torre Salsa. E quel barcone è ancora lì, in balia delle onde. La denuncia arriva dalla sezione agrigentina di Mare Amico. Tre scatti, pubblicati sul profilo facebook dell’associazione ambientalista, che documentano la presenza dello scafo nel litorale di Siculiana.
Il barcone, molto probabilmente utilizzato per uno sbarco clandestino, è stato ritrovato e posto sotto sequestro il 27 aprile scorso dai Carabinieri di Siculinana e dalla Guardia Costiera di Porto Empedocle. Dopo i primi controlli dei militari, il natante e i serbatoi di carburante erano risultati integri. “Non sussistono al momento criticità per l’ecosistema marino”, scriveva la Capitaneria di Porto dopo il ritrovamento. Sottolineando però al contempo di aver “provveduto immediatamente ad informare l’Agenzia delle Dogane (competente a rimozione e distruzione di unità utilizzate per reati di immigrazione clandestina) per consentire l’avvio dei necessari provvedimenti, anche in considerazione delle precarie condizioni di stabilità dell’unità e del previsto peggioramento delle condizioni meteomarine”.
Ma da allora è passato un mese. E l’associazione Mare Amico di Agrigento torna a sollecitare l’ufficio delle Dogane “affinché si adoperi per rimuovere al più presto il relitto. Per il futuro suggeriamo – scrive l’associazione ambientalista – che si intervenga nell’immediatezza dello sbarco (entro le prime 12/24 ore) rimorchiando le imbarcazioni nel porto più vicino. Questa operazione immediata comporterebbe un notevolissimo risparmio per le casse statali e nello stesso tempo – si legge infine – scongiurerebbe eventuali danni ambientali”.