"Quel terreno non è del Comune" | Italo-Belga e la guerra dei chioschi - Live Sicilia

“Quel terreno non è del Comune” | Italo-Belga e la guerra dei chioschi

Il ricorso della società che gestisce gli arenili contro due concessioni di Palazzo delle Aquile.

PALERMO – Il Comune dà in concessione due spazi, ma non sono i suoi. È quanto sostiene la società Mondello Immobiliare Italo-Belga, che dal 1909 è concessionaria di diverse spiagge nella zona nord della città. Al centro del contenzioso due terreni dati dal Comune a due chioschi: secondo la società di Mondello i terreni non sarebbero comunali, ma apparterrebbero dal 1910 proprio alla Italo-Belga. A decidere sulla questione sarà il Tar.

I due terreni della discordia sono quelli su cui sorgono il Baretto, famoso punto di ritrovo del litorale palermitano, e un altro chiosco nei pressi di via Giove. È il Consiglio di giustizia amministrativa a ricostruire la vicenda in una sentenza, partendo dal ricorso contro il provvedimento con cui il Comune ha dato in concessione i due beni immobili: “La società Mondello Immobiliare – scrivono i giudici del Cga nella sentenza che riguarda il terreno di viale Regina Margherita – ha dedotto in primo luogo l’assenza in capo all’Amministrazione del potere di disporre del bene in questione, con conseguente nullità della concessione, sostenendo fondamentalmente che il chiosco di che trattasi non rientrerebbe nel demanio pubblico stradale, in quanto si tratta del terreno venduto nel 1910 dal Demanio dello Stato alla precedente società Les Tramways de Palerme (ora Mondello Immobiliare) e sarebbe, pertanto, certamente privato, essendo stata poi ceduta al Comune di Palermo solo la sede stradale”.

La tesi di Mondello Italo-Belga è, secondo la ricostruzione dei giudici, che quei terreni sono suoi dal 1910, e che al Comune sia stata ceduta solo la parte che comprende la strada. Dunque il provvedimento di concessione del terreno di Valdesi, che viene assegnato per sei anni in cambio di ottomila e quattrocentocinquanta euro all’anno*, è, per la società, da annullare. Discorso analogo per quello di via Giove, su cui sorge un altro locale.

Il Cga, però, non entra nel merito della questione. A decidere sarà il Tar, che in un primo momento aveva rimandato alla giustizia ordinaria il caso “sul rilievo – si legge ancora nella sentenza del Cga – che la domanda proposta vertesse sulla spettanza del diritto di proprietà”. Italo-Belga aveva presentato appello a questa decisione, sostenendo che al centro della controversia ci fosse “l’istruttoria procedimentale” messa in atto dal Comune. I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa hanno deciso di accogliere l’appello della società, rimandando la decisione al Tribunale amministrativo. Sarà quello il teatro della “guerra dei chioschi”.

*: In seguito alle tante segnalazioni dei lettori, che ringraziamo, abbiamo verificato la presenza di un errore nella sentenza del Cga, documento ufficiale e depositato, dal quale abbiamo inizialmente tratto l’ammontare della concessione. Non 8,450 milioni, quindi, come si può evincere dalla sentenza di cui proponiamo lo stralcio. Nonostante l’errore sia dipeso dal riferimento a un documento ufficiale, ci scusiamo dell’imprecisione con i lettori e i diretti interessati


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