Oggi, su “Repubblica”, la posta di Corrado Augias ospita una lettera che parla di un terribile fatto di cronaca avvenuto a Palermo. Si legge, nella missiva firmata: “Caro Augias, le racconto una vicenda che mi è capitata lo scorso 29 dicembre a Mondello, in provincia di Palermo (questo non è esatto, ndr), che ha segnato la mia vita e quella di mia figlia diciassettenne. Solo ora riesco a raccontare ciò che mi è accaduto. Andai a casa di un’amica per gli auguri di buon anno e quando sono uscita con mia figlia, siamo state aggredite da tre sconosciuti, tre balordi italiani poco più che ragazzi. Hanno abusato sessualmente di me, poi, mentre si stavano scagliando su mia figlia, è arrivato un ragazzo che, udendo le grida e vedendo la mia macchina aperta sul ciglio della strada, si è buttato contro di loro mettendoli in fuga. Il nostro incubo così è finito. Quel ragazzo ci ha soccorse e riaccompagnate a casa. Ci ha chiesto se volevamo andare dai carabinieri a fare denuncia o in ospedale, io però non volevo andarci perché ero terrorizzata. Prima di andarsene, dopo averci accompagnate a casa, gli ho chiesto il nome. Lui si è presentato dicendo di chiamarsi Loriano, un ragazzo sulla trentina che parlava con accento napoletano. Non finirò mai di ringraziarlo e spero che legga la mia lettera. E’ stato un angelo che ci ha salvato da un incubo che purtroppo non dimenticherò”.
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