Quelle foto prima e dopo le operazioni | I segreti dei computer di Tutino ai raggi X - Live Sicilia

Quelle foto prima e dopo le operazioni | I segreti dei computer di Tutino ai raggi X

Il chirurgo Matteo Tutino

Ci vorrà del tempo per analizzare centinaia di schede dei pazienti, foto e file contenuti negli hard disk sequestrati al primario di Villa Sofia e medico personale del governatore Rosario Crocetta.

PALERMO – Ci vorrà tempo per analizzare centinaia di schede, foto e file. I computer di Matteo Tutino contengono migliaia di informazioni sull’attività pubblica e privata del primario finito agli arresti domiciliari. Servono certamente ad analizzare il lavoro del chirurgo, ma forse offrono agli inquirenti che li hanno sequestrati anche la chiave per ricostruire la sua rete di relazioni.

Pubblico è il lavoro di chirurgo plastico svolto dal medico personale di Rosario Crocetta a Villa Sofia dal 2013 fino al giorno dell’arresto; privata è l’attività di chirurgia estetica che lo ha visto impegnato nel suo studio in via Sammartino. Uno studio molto frequentato. Al bisturi di Tutino si sono rivolti in tanti. Nessuna categoria esclusa. Uomini e donne. Semplici cittadini, ma anche magistrati, politici e noti imprenditori: il ritocco estetico è una pratica piuttosto diffusa.

Ed è l’“illecita” commistione fra pubblico e privato una delle cause dei guai giudiziari di Tutino. Secondo l’accusa, infatti, il medico “reclutava” i pazienti nello studio e per poi dirottarli in ospedale, spacciando gli interventi estetici per funzionali. Niente liste d’attesa o prenotazioni, per loro c’era una corsia preferenziale.

Finora sono undici gli accessi in sala operatoria contestati dai pubblici ministeri, ma sull’attività, pubblica e privata, di Tutino non si è smesso di indagare. Gli hard disk dei computer, uno utilizzato in via Sammartino e al’altro in reparto, sono stati affidati agli esperti informatici che hanno estratto i dati. Quindi li hanno consegnati agli investigatori, a cui spetta il compito di andare oltre nomi, schede degli interventi e fotografie. Perché c’è una costante nel lavoro di Tutino. Il chirurgo ha l’abitudine di fotografare i suoi pazienti. Alcuni di loro lo hanno pure messo a verbale: “Ricordo che nel corso della visita mi scattò alcune foto del profilo del naso”. Ed è sempre al computer che mostra ai nuovi clienti le immagini – pre e post operatorie – di vecchi pazienti.

Oggi quelle fotografie fanno parte del fascicolo dell’inchiesta che non si è certo fermata all’arresto di Tutino e all’interdizione dal lavoro per gli altri tre indagati: Giacomo Sampieri, Anna Maria Martorana e Damiano Mazzarese. Gli investigatori non stanno studiando il materiale informatico solo dal punto di vista clinico, per accertare cioè eventuali illeciti nel pericoloso mix pubblico-privato, ma probabilmente anche per ricostruire la rete di relazioni di Tutino.

Relazioni di cui il chirurgo parlava con i suoi interlocutori telefonici e di cui non ha fatto mistero neppure nei verbali resi all’autorità giudiziaria, quando ha sentito l’esigenza di rafforzare quella che i pubblici ministeri hanno definito la sua “sedicente investitura di purificatore della sanità siciliana”. D’altra parte, volendo restare ancorati alle intercettazioni, era lo stesso Tutino a raccontare “che hanno sequestrato le foto prima e dopo dei pazienti” e ad essere convinto che “dietro questa situazione… c’è un problema politico molto serio… io sono la persona più vicina in questo momento al Presidente”. Come se qualcuno, sfruttando foto e interventi, volesse attaccare il governatore siciliano.


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