PALERMO – In elenco spuntano anche il noto “Bar del Bivio” di Palermo e il prestigioso “Splendore Atelier” di Villabate, meta privilegiata per la scelta degli abiti da sposa. Il sequestro eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo nei confronti di Salvatore Arena, imprenditore di 53 anni, colpisce alcune attività commerciali molto note a Palermo e nell’hinterland. Un ‘tesoro’ da circa dieci milioni di euro che secondo gli investigatori costituisce “il reimpiego di attività illecite”. Già, perchè secondo i carabinieri Arena, arrestato nell’operazione ‘Senza frontiere’ del 2009 e assolto in secondo grado, dopo una iniziale condanna a un anno e 4 mesi, sarebbe “vicino a personaggi mafiosi della famiglia di Villabate”.
Il provvedimento di sequestro, disposto dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, ha riguardato anche ville, appezzamenti di terreno, auto e rapporti bancari. Su tutto c’era l’ombra della famiglia mafiosa di Villabate, e in particolare del suo reggente, Giovanni D’Agati. Secondo i carabinieri, infatti, Arena avrebbe intestato al figlio Marco e al genero, Giampiero Alaimo, l’agenzia di scommesse ‘Intralot’ di Villabate. Una intestazione che in realtà sarebbe “fittizia”. L’attività, infatti, sarebbe riconducibile a D’Agati, che in questo modo intendeva eludere la legge in materia di misure di prevenzione.
Questo l’elenco completo dei beni sequestrati dai carabinieri:
– Il complesso dei beni aziendali e l’intero capitale sociale della “Splendore Atelier”;
– L’impresa che gestisce le attività connesse al “Bar del Bivio” e lo stesso bar;
– La rivendita di giornali e riviste all’interno del “Bar del Bivio”;
– Due villini a Ficarazzi;
– Una villetta a Villabate;
– Un appartamento a Villabate;
– Un appartamento a Ficarazzi;
– Un appartamento a Bagheria;
– Un magazzino a Misilmeri;
– Un magazzino a Ficarazzi;
– Un magazzino a Palermo;
– Due appezzamenti di terreno a Misilmeri;
– Due appezzamenti di terreno a Ficarazzi;
– Due auto;
– Ben 29 rapporti bancari;
