“Quanto detto in conferenza stampa martedì sera è oggi ancor di più confermato: già prima della chiusura delle urne è stato messo in atto un chiaro disegno per screditare la mia immagine e il risultato che sarebbe uscito dalle urne, indipendentemente che io avessi vinto o meno; una vera e propria macchina del fango attraverso lettere anonime, dossieraggio e macchinazioni”. Lo dice Davide Faraone, deputato regionale del Pd che aggiunge “Screditare lo straordinario risultato conseguito con la sola forza delle idee, il 27% di consenso, 8 mila voti, a dispetto delle potenti macchine del consenso degli altri candidati l’uno contro l’altro schierati, primo in ben 13 seggi su 31, minare e depotenziare la vera novità emersa dalle urne: questo l’obiettivo convergente di menti raffinate puntualmente reso operativo. Ma noi andiamo avanti per rinnovare la politica e cambiare Palermo”.
“Dal 4 marzo – sottolinea – in una escalation quotidiana, ho assistito e continuo ad assistere a uno stillicidio di notizie tese a ledere la mia immagine e onorabilità. In ultimo, anche un ricorso in commissione di garanzia contro un consigliere di circoscrizione definito di ‘Forza Italia’ che getta ombre su voti esterni al centrosinistra dirottati su di me, nonostante tutti sanno che già da due anni quel consigliere è iscritto al PD”.
“La posizione politica da me assunta in questi mesi – aggiunge Faraone – il profilo che tenacemente ho mantenuto fin dal 4 dicembre 2010 di correre da solo senza il padrinaggio e l’appoggio di alcuno e senza accettare le proposte di allearmi con questo e con quello, le denunce politiche che ho sollevato sul ruolo del mio partito e le responsabilità della dirigenza nazionale sulla modifica in corso d’opera delle regole sulle primarie hanno fatto sì che su di me, oltre alle attenzioni positive, si accentrassero anche le attenzioni di chi ha inteso, fin dall’inizio, attrezzarsi per preordinare la macchina del fango, puntualmente entrata in azione all’indomani delle primarie per delegittimarmi”.
“In questo scenario, che sempre più ogni giorno che passa si fa più chiaro, portandoci elementi di prova convergenti, – dice – nulla c’entra il libero servizio di un’importante trasmissione televisiva quale Striscia la Notizia, né il lavoro della sua inviata che non saranno oggetto della querela. Ripeto e confermo quanto già detto in conferenza stampa: di fronte alle accuse diffamatorie che mi si fanno risponderò in sede legale e dimostrerò quante esse siano false e prive di fondamento ed esporrò alla Commissione di garanzia sulle primarie il memoriale che sto predisponendo al riguardo. Sarà cura del mio legale argomentare la querela che ha come obiettivo lo smascherare il disegno politico del complotto teso a macchiare e screditare lo straordinario successo ottenuto nelle primarie chiamando in causa, eventuali ignoti e non, i veri artefici e attori di tali distillati di diffamazione”.