PALERMO – È scontro aperto nel gruppo di Forza Italia all’Ars. Ad accendere la miccia la presentazione di un disegno di legge da parte del capogruppo Giuseppe Milazzo per abolire la doppia preferenza di genere. Un atto che Marianna Caronia, parlamentare regionale iscritta al gruppo degli azzurri, ha immediatamente condannato. E le tensioni per questa iniziativa sono state tra l’altro motivo per sottolineare l’assenza di dialogo all’interno del gruppo. “Errare humanvm est, perseverare autem diabolicvm. Non posso nascondere il mio genuino stupore nell’apprendere che il capogruppo del mio partito, con il quale peraltro in nessuna occasione ho avuto il ‘privilegio’ di confrontarmi e non solo sul tema in questione ma su nessun altro, che l’assurdo e del tutto sbagliato ddl che prevede l’abrogazione della doppia preferenza di genere sia stato pervicacemente effettivamente presentato nonostante da me e da una gran parte di elettori, donne e uomini di ogni colore politico, clamorosamente respinto”.
“Lo stupore – prosegue Caronia – si è immediatamente trasformato in indignazione nel leggere le motivazioni a sostegno di questa inopportuna iniziativa di cui è stata addirittura richiesta la calendarizzazione con procedura d’urgenza. Non mi sembra che ciò sia quello che attendono con ansia i siciliani”. Ieri, Milazzo ha annunciato la presentazione del disegno di legge, spiegando che, a suo dire, “la norma attuale è stata importante per scuotere e sensibilizzare la classe politica su un maggiore coinvolgimento delle donne che vogliono impegnarsi nelle Istituzioni. Oggi – continua Milazzo – questa norma è superata dai fatti e cioè che le donne in politica non hanno bisogno ne di ‘riserve’ ne di ‘aiutini’ perché hanno dimostrato grande capacità e radicamento territoriale. Affermo bensì, senza difficoltà alcuna, che lo spirito della legge attuale, viene tradito e smentito dal fatto che durante la composizione delle liste, l’obiettivo è individuare ‘donne riempilista’ funzionali al rafforzamento degli uomini, e non candidature volte alla valorizzazione e all’elezione di donne all’interno delle amministrazioni locali”.
Sulla questione era intervenuto il capogruppo di Sinistra Comune al Consiglio comunale, Giusto Catania: “Il Ddl appena presentato da Forza Italia all’Ars cancellerebbe con un colpo di spugna i primi risultati di una legge che cerca di modernizzare la Sicilia. La posizione di Milazzo è intrisa di cultura maschilista. Il capogruppo di Fi dovrebbe osservare infatti i numeri del suo partito, per scoprire che Forza Italia, dal 1997 al 2012, ha portato a Palazzo delle Aquile una sola donna sui 35 consiglieri complessivamente eletti negli anni. In questa consiliatura, invece, con la doppia preferenza di genere il gruppo di Forza Italia ha eletto 2 donne su 4 consiglieri: il 50%”.
A Giusto Catania sono arrivati i ringraziamenti di Marianna Caronia “per avermi evitato, avendolo egli fatto egregiamente, di argomentare le ragioni del mio netto dissenso e non lasciandomi quindi altro da fare che farle integralmente mie. Mi sia permesso di aggiungere solamente una considerazione. Il collega Milazzo, nonostante la sua visione palesemente maschilista non credo abbia fatto tutto da solo ma al contrario avrà avuto autorevoli sostenitori”.
La parlamentare si è scagliata anche contro le scelte che i partiti, compreso il suo, hanno fatto in merito alle donne da candidare, anche per il prossimo voto del 4 marzo: “Non si vuole ricordare o si finge di non ricordare, che gli effetti di leggi elettorali come quella con cui malauguratamente andremo a votare, cosi come tutte le altre che hanno impedito ai cittadini di esprimere il loro voto di preferenza lasciando la scelta ai partiti, ha permesso che molte donne la cui vocazione e la cui competenza in politica erano molto al di sotto della loro avvenenza e del loro fascino, di far parte del Parlamento e in qualche caso del Governo. Tantissime altre invece – prosegue Caronia – forse meno affascinanti ma sicuramente più capaci alle quali è stato vietato l’accesso alle liste elettorali proprio per la mancanza del voto di genere non hanno avuto nessuna opportunità”.
Il capogruppo di Forza Italia, nel presentare il disegno di legge si era rivolto a tutti i gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale sicilia in cerca di consensi, “auspicando che tutte le forze politiche, a cominciare dal M5s, supportino questa giusta iniziativa parlamentare che dà merito proprio alle donne”. “Trovo peraltro specioso – ha commentato Caronia – che il M5S venga tirato strumentalmente per la giacchetta in quanto in nessuna occasione ho mai sentito una loro posizione contraria alla doppia preferenza. Ho sentito, questo sì, esprimere alcune preoccupazioni per un possibile utilizzo scorretto della legge che possa facilitare brogli o l’individuazione del voto. Queste preoccupazioni io li condivido. Occorre quindi come ho già detto migliorare opportunamente la legge per favorire la parità di genere e non buttare via l’acqua sporca con tutto il bambino”.