Uccise i genitori con 47 colpi di mannaia. Salvatore Gioacchino Seidita è stato condannato a 23 anni di carcere, più tre da trascorrere in una struttura sanitaria.
La Corte di assise di Agrigento ha riconosciuto all’imputato un vizio parziale di mente e gli ha concesso le attenuanti generiche. La Procura aveva chiesto 30 anni.
Genitori e figlio vivevano insieme in un appartamento a Racalmuto. Il duplice omicidio di Giuseppe Sedita e Rosa Sardo avvenne il 13 dicembre dell’anno scorso.
Nella sua delirante confessione l’imputato ammise le sue colpe, ma non riconobbe le vittime come suoi genitori. All’inizio disse di vedere i fantasmi. Le sorelle dell’imputato era parte civile con l’assistenza degli avvocati Giuseppe Barba, Giuseppe Zucchetto e Giuseppe Contato.
Il movente del massacro è stato individuato nei contrasti con i genitori che, a suo dire, non l’avrebbero accettato. I rapporti erano burrascosi e i genitori avrebbero minacciato di allontanarlo da casa.