CATANIA – Non hanno intenzione di retrocedere di un passo. Ne va del loro futuro. Sono i lavoratori del bacino prefettizio che, da ieri sera, stanno protestando di fronte la rimessa di Pantano D’Arci contro la decisione, a quanto pare non concertata con le sigle sindacali, di chiamare al lavoro solo 21 persone su un totale di 105. Il presidio permanente, ieri sera, ha impedito ai mezzi di uscire con conseguenze nefaste per la città, dove i cassonetti sono già stracolmi. Una situazione al limite, considerato che domani scade la proroga del mini appalto affidato a Sen.Eco che, in ogni caso, è stato considerato sottodimensionato per numero di addetti alla raccolta.
“Chiediamo l’immediata assunzione di tutti a tempo indeterminato – tuona Giacono Rota, segretario provinciale della Cgil che, insieme ai colleghi di CISL, UIL, Ugl e relative sigle di categoria, sta affiancando la protesta. Con la nuova proroga dell’appalto ponte chiediamo l’assorbimento di tutte le unità e che, nella predisposizione della nuova gara per l’affidamento dell’appalto settennale sia prevista la possibilità di assumere i lavoratori che da anni attendono stabilizzazione”.
La situazione è in divenire, ma resta preoccupante: il rischio è che, in assenza di adeguate risposte, il servizio di blocchi ancora.
La nota del Comune. Il numero totale di questi lavoratori è di 105. Il commissario della Senesi, appena insediatosi, non ha ritenuto di procedere all’assunzione di tutti e ne ha richiamati solo 21. Questo ha fatto scattare la protesta. L’amministrazione comunale, in stretto contratto con le organizzazioni sindacali, si è attivata per risolvere la vertenza e riportare alla normalità la raccolta dei rifiuti che, nel frattempo, si vanno accumulando nelle vie cittadine. “L’amministrazione comunale – ha detto il sindaco Enzo Bianco – sta facendo tutto ciò che è istituzionalmente possibile per risolvere la vicenda. Purtroppo, la protesta sta creando disagi all’intera cittadinanza poiché i rifiuti non raccolti cominciano ad accumularsi. Senza avere alcuna colpa né responsabilità, stiamo tutti pagando la protesta di un gruppo di lavoratori che rivendicano i loro diritti. Lanciamo un appello al buon senso ed alla sensibilità di tutti affinché si possa presto trovare una soluzione positiva”.
“Abbiamo esaminato con la dovuta attenzione la situazione – ha aggiunto l’assessore a Ambiente ed Ecologia Rosario D’Agata – ma non comprendiamo le motivazioni della decisione del commissario della Senesi visto che i due commissari di Ecocar avevano, invece, dato parere positivo al rinnovo di tutti i lavoratori del Bacino prefettizio. Un atto che si ripercuote su Catania senza che l’amministrazione comunale ed i cittadini, abbiano colpe o responsabilità”.