CATANIA – “Le condizioni dentro sono migliorate rispetto all’ultima nostra visita, ma Piazza Lanza resta nel complesso un istituto sovraffollato”. Questo è quanto riferisce il radicale Gianmarco Ciccarelli alla fine dell’ispezione all’interno della casa circondariale catanese effettuata oggi. L’iniziativa si è svolta nell’ambito del “Satyagraha di Natale con Marco Pannella”, battaglia volta a ottenere un generale provvedimento di amnistia e indulto come contrasto alle condizioni dei ristretti in Italia. Nella delegazione anche Luigi Recupero, segretario dei pannelliani etnei, Patrizia Magnasco e il legale Vito Pirrone, presidente dell’associazione forense di Catania. La piattaforma rivendicativa è tuttavia più ampia e si sviluppa in un elenco di undici punti. Fra questi, la nomina immediata di un autorevole Garante Regionale dei Detenuti, carica oramai vacante da circa un anno e mezzo, la cui individuazione spetta al presidente della Regione Rosario Crocetta; abolire, inoltre, la “detenzione arbitraria e illegale del 41 bis” e in particolare la revoca dello regime al boss di Cosa Nostra Bernando Provenzano. “Lui è un detenuto con delle patologie gravi, se i medici lo certificano, egli va garantito e curato al di là dei crimini commessi”, spiega Pirrone. I numeri di Piazza Lanza. Sono 361 i detenuti (19 le donne), almeno un terzo sono stranieri. Sotto il profilo giudiziario, 35 sono già condannati in via definitiva, 241 in attesa del primo giudizio, 74 dell’appello e 11 il ricorso in Cassazione. I posti disponibili sono 328, a fronte di 78 utilizzati per magazzini o altro. Al netto, dunque, se ne possono contare solo 238. La pianta organica degli agenti è di 440 unità, ma solo 334 sono gli assegnati, mentre 253 gli effettivi.
Oggi, l'ispezione dei pannelliani nella casa circondariale catanese. Sono 361 i detenuti attuali, almeno un terzo stranieri. Guarda il video
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