"Ragazzo morto al Civico" | Due medici condannati e 2 assolti - Live Sicilia

“Ragazzo morto al Civico” | Due medici condannati e 2 assolti

L'ospedale Civico di Palermo

Dario Bizzarra, un ragazzo di Vittoria, nel Ragusano, morì nel 2009 dopo essere stato trasportato all'ospedale Civico. Fu aggredito da due extracomunitari, mai individuati, che gli diedero fuoco con la benzina.

PALERMO – Due medici assolti e due condannati per un caso di cronaca che fece scalpore. Dario Bizzarra, un ragazzo di Vittoria, nel Ragusano, di 27 anni, morì il 26 gennaio del 2009 dopo essere stato trasportato all’ospedale Civico di Palermo. Era stato aggredito da due extracomunitari a cui aveva dato un passaggio. Lo cosparsero di benzina e gli diedero fuoco. Gli autori del gesto criminale non sono mai stati individuati. Sotto processo per omicidio colposo sono finiti i medici che lo presero in cura al Centro grandi ustioni.

Gli assolti dal giudice per l’udienza preliminare sono i rianimatori Giulio Sparacino e Salvatrice Matranga, difesi dagli avvocati Emilio Chiarenza e Loredana Lo Cascio: a differenza di quanto sostenuto dalla Procura, seguirono la corretta procedura per l’incannulamento del paziente. Condannati, invece, i chirurghi plastici Pietro Cucchiara (9 mesi) e Nicolò D’Arpa (4 mesi) che non avrebbero controllato adeguatamente le condizioni del ragazzo, precipitate nel giro di pochissimo tempo. Una tesi respinta dagli imputati. I difensori aspettano di leggere le motivazione poi faranno appello, certi che nulla si può rimproverare ai due medici.

L’autopsia escluse che la causa della morte fosse da attribuire all’aggressione. Il giovane, secondo i pm, sarebbe sopravvissuto se non ci fosse stato l’errore medico. Dario Bizzarra e il padre Luigi, 59 anni, furono cosparsi di benzina e incendiati nelle campagna tra Roccazzo e Sperlinga. Luigi Bizzarra, sopravvissuto nonostante le gravi ustioni, raccontò che quella sera, assieme al figlio, diedero un passaggio a bordo della loro Lancia Y a due immigrati dell’est che portavano in mano un bidoncino.

La versione dell’uomo non ha convinto del tutto gli inquirenti che hanno continuato ad indagare per tentare di capire se invece i Bizzarra conoscessero i due aggressori e se l’uomo avesse mentito per coprire le vere ragioni dell’aggressione. Non si è mai arrivati alla verità.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI