"Rampollo" del clan Cappello arrestato con droga e armi da guerra - Live Sicilia

“Rampollo” del clan Cappello arrestato con droga e armi da guerra

Il 25enne, incensurato, è figlio di un noto esponente della cosca mafiosa etnea. La pistola è stata spedita al Ris di Messina.
CARABINIERI
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CATANIA – La squadra “Lupi” dei Carabinieri in forza al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito di un’attività info-investigativa, ha setacciato il quartiere “Ippocampo di mare”, a sud della città, arrestando il figlio venticinquenne incensurato di un noto esponente del clan Cappello-Bonaccorsi.

Nel frangente i militari dell’Arma, partendo da un punto d’osservazione “discreto”, con una manovra improvvisa hanno bloccato il giovane a bordo di uno scooter Honda SH, fermo nei pressi di un parco giochi, prima che potesse rendersi conto della presenza dei Carabinieri e scappare.

La pistola “da guerra”

E’ quindi scattata la perquisizione, durante la quale sono stati recuperati e immediatamente sequestrati una pistola Beretta mod. 92 “FS” cal. 9×19 Parabellum con matricola abrasa, ovvero un’arma considerata “da guerra” in uso alle Forze di Polizia, perfettamente funzionante, avvolta in una busta in plastica appoggiata sulla pedana del mezzo e 8 proiettili calibro 380 (9 corto), nascosti nella tasca destra dei jeans del ragazzo.

Marijuana per 135mila euro

Vista la tipologia del ritrovamento, le ricerche sono successivamente state estese anche all’abitazione del fermato, un mini appartamento non molto distante, dove i Carabinieri, non appena entrati, sono stati letteralmente “inondati” da un fortissimo odore di marijuana. Difatti in seguito all’ispezione degli ambienti della casa, gli operanti hanno rinvenuto ben 13,50 kg di “marijuana- amensia”, suddivisa in buste di plastica trasparente per il sottovuoto, dal valore sul mercato illegale al dettaglio di circa 135.000 euro.

Informata dell’arresto per “detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti”, “porto di arma clandestina da guerra” e “ricettazione”, l’Autorità Giudiziaria ha disposto che il pusher armato fosse condotto presso la casa circondariale di Catania Piazza Lanza. Sia la droga che l’arma e i proiettili sono stati inviati al R.I.S. di Messina per gli accertamenti tecnico-balistici, al fine di comprendere a chi sia stata sottratta e se sia stata adoperata per commettere altri delitti.


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