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“Rap, no alla privatizzazione. In autunno un tagliando alla giunta”

Il capogruppo Dc Bonanno: “Alcuni assessori vanno a rilento”

PALERMO – “L’assunzione di 50 operatori non risolverà il problema della Rap ma privatizzare sarebbe una soluzione estrema. Sui rifiuti l’amministrazione comunale di Palermo si gioca la propria credibilità”. A due anni dalle ultime Comunali il capogruppo della Dc a Sala Martorana, Domenico Bonanno, fa il punto della situazione e traccia un bilancio: “Alcuni assessori vanno più a rilento di altri, superate le emergenze servirà un tagliando alla giunta”.

Come giudica questi primi due anni di sindacatura Lagalla?
“Intensi e pieni di sfide. Abbiamo ereditato un Comune sull’orlo del baratro, senza bilanci, con dipendenti sfiduciati e tanti problemi. Nonostante questo, abbiamo lavorato e i risultati sono evidenti: i cimiteri sono tornati a essere luoghi dignitosi, sono stati rimessi al passo i bilanci, abbiamo iniziato a rifare le strade, il Comune è tornato a spendere e investire assumendo nuovi dirigenti e funzionari e aumentando le ore ai part-time. Aggiungo alcuni importanti regolamenti come quelli sulla rigenerazione e gestione dei beni comuni, sull’erogazione dei contributi all’economia locale, movida, dehors e utilizzo di risorse finanziarie con forme di democrazia partecipata. Si può sempre fare meglio ma siamo soddisfatti”.

Alle ultime elezioni la Dc ha sorpreso tutti, eleggendo tre consiglieri. Oggi siete in cinque…
“Eravamo un’incognita, oggi siamo una certezza. Le elezioni del 2022 hanno rappresentato uno spartiacque fondamentale per la crescita del nostro partito: quando ci siamo insediati eravamo tre giovani alla prima esperienza in consiglio comunale, oggi il gruppo conta cinque componenti. Siamo la spina dorsale di questa maggioranza e sono orgoglioso del lavoro fatto dal gruppo e dal nostro assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti. Con impegno, idee, presenza e anche un po’ di coraggio ci siamo ritagliati un ruolo da protagonisti e offerto un contributo importante. Da bravi democristiani sappiamo anche mediare quando serve, senza per questo dimenticare la nostra forza e il nostro peso specifico”.

La città si trova sommersa dai rifiuti e c’è chi, come Fratelli d’Italia, chiede la privatizzazione…
“Sui rifiuti possiamo e dobbiamo fare meglio, vedere le strade colme di immondizia è scandaloso. Però una cosa va detta: davanti a un’emergenza non servono pannicelli caldi ma soluzioni efficaci. Rap paga le scelte sbagliate del passato e il problema non è solo organizzativo, mancano uomini e mezzi a cui si aggiunge un problema culturale di poco rispetto delle regole da parte di ancora troppi cittadini. L’assunzione di una cinquantina di operatori sarà d’aiuto ma non risolutiva”.

E allora perché non privatizzare?
“Non ho nulla contro i privati ma non penso che in questo momento la privatizzazione sia la soluzione più giusta, la definirei troppo estrema. Si potrebbe pensare a un partenariato, con investimenti privati e controllo pubblico, che però garantisca sempre livelli occupazionali e servizi ai cittadini a costi congrui. Direi che un buon punto di partenza sarebbe attuare il piano di risanamento che la stessa azienda ha voluto, il che vuol dire riorganizzazione interna e una seria programmazione, insieme a un necessario incremento dei controlli. Non è pensabile che solo a Palermo i rifiuti siano un problema, anziché una risorsa. Su rifiuti e pulizia ci giochiamo la nostra credibilità e come partito vogliamo dire la nostra, riteniamo di poter dare un contributo utile”.

La maggioranza sta anche discutendo dell’avanzo di amministrazione che vale decine di milioni…
“Frutto del risanamento che abbiamo compiuto in questi due anni. Il rendiconto libererà risorse da investire per circa 70 milioni, come maggioranza ragioneremo, anche insieme alle opposizioni, su cosa è più utile alla città e sulle somme che potranno essere impegnate entro dicembre. Il libro dei sogni non ci interessa, bisogna immettere risorse nell’economia cittadina e investire su sicurezza, decoro, infrastrutture e miglioramento dei servizi con interventi tangibili. Su un necessario pragmatismo siamo in piena sintonia con il sindaco Roberto Lagalla”.

In Aula però il centrodestra scricchiola…
“Ci sono sensibilità diverse ma la maggioranza è coesa e quando serve riesce sempre a fare sintesi. Certo, sui numeri siamo troppo ‘ballerini’: il gruppo della Dc è sempre presente ma troppo spesso l’approvazione di importanti atti è dipesa dal senso di responsabilità delle minoranze che ringrazio. Ai colleghi di maggioranza chiedo invece più attenzione”.

Promuoverebbe Lagalla?
“Sì, il giudizio è assolutamente positivo. Con il sindaco c’è un rapporto schietto, leale e sincero, fatto di sima e affetto. E’ un grande stakanovista, mette testa e cuore in ogni problema, forse in certe occasioni dovrebbe avere il pugno ancora più duro ma credo lo tradisca la sua indole democristiana”.

E la giunta?
“Nel complesso il giudizio è positivo, anche se non tutti gli assessori vanno alla stessa velocità del sindaco e questo, alla lunga, porta tutti a rallentare. Inoltre ci sono assessori che avranno partecipato a due o tre sedute di consiglio comunale, non sono propensi alla condivisione e dei loro atti spesso veniamo a conoscenza dai giornali. La fase di rodaggio è finita da un pezzo, forse qualcuno pensa erroneamente che il consiglio sia un orpello. L’ho detto al sindaco e agli alleati, così non va, servono dialogo e condivisione”.

Meglio un rimpasto?
“Agosto non è il tempo giusto per parlarne e ci sono cose più urgenti di cui occuparci: i rifiuti, la siccità, il rendiconto, la nuova governance di alcune partecipate. Però confido che le ferie porteranno consiglio e in autunno, superate le emergenze, si potrà ragionare di un tagliando alla giunta che tenga in giusta considerazione il necessario riequilibrio tra forze politiche. Si parla anche di un possibile intervento del legislatore regionale sul numero dei componenti delle giunte, vedremo. Il contributo degli uffici, che ringrazio, in questi due anni è stato molto importante ma una cosa è certa: la politica deve assumersi le sue responsabilità, fare la propria parte e non essere subalterna ai tecnici. Solo così supereremo tanti problemi”.

Quali gli obiettivi dei prossimi anni?
“Il passaggio fondamentale è legato all’approvazione del piano di riequilibrio da parte della Corte dei Conti. Solo allora potremo rinegoziare con il governo nazionale condizioni meno stringenti che potrebbero permetterci di rilanciare le società partecipate e dare seguito a un massiccio piano di assunzioni, migliorando così i servizi ai cittadini e magari riducendo la pressione fiscale. Senza dimenticare la sicurezza, la viabilità, l’efficace spesa dei fondi europei, l’innovazione digitale, il rilancio della costa sud e delle periferie, la lotta all’evasione, il nuovo piano regolatore e la promozione del brand Palermo nel mondo. Sono fiducioso, riusciremo a rilanciare la città”.


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