Rapina-choc programmata al pub | Scattano tre arresti a Palermo - Live Sicilia

Rapina-choc programmata al pub | Scattano tre arresti a Palermo

Sono accusati di essere i responsabili del tentato omicidio di un carabiniere in congedo, Mariano Ferro, ferito con diversi colpi di pistola la notte del 6 ottobre scorso all'uscita da una sala Bingo. In cella anche un giovane titolare di uno dei locali di via Spinuzza, Alessandro Bertolino (nella foto). La polizia: "Poteva essere una tragedia" Vd1 - Gli investigatori: "Telecamere decisive" Vd2. GUARDA LE FOTO DEGLI ARRESTATI

storia di un mancato colpo
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PALERMO – La vittima restò viva per miracolo. Colpito a bruciapelo in via Cavour, appena uscito da una sala scommesse. È nel cuore della città che si popola nella notte della movida palermitana che sarebbe maturato l’agguato ad un ex carabiniere. Un agguato programmato da più persone. Una rapina che è stava per finire in tragedia.

Un componente della banda era già finito in manette, oggi tocca agli altri tre presunti complici. Fra di loro c’è anche Alessandro Bertolino, 23 anni, titolare dell’Alex Pub di via Spinuzza a pochi passi dal punto in cui furono sparati i colpi di pistola. Ed è proprio nel suo locale, come confermano le immagini di alcune telecamere di sicurezza, che sarebbe stato pianificata la rapina. Qui Bertolino avrebbe consegnato la pistola agli amici. Ecco perché il pubblico ministero Siro De Flamineis aveva chiesto, ma non ha ottenuto il sequestro del pub. Gli altri due arrestati sono Antonio Randazzo, 35 anni, e Alessandro La Targia di 26.

Quindi, consumato l’ultimo cocktail, si sarebbero alzati dal tavolino per spostarsi davanti alla sala scommesse Cesar Luxury Palace per attendere la vittima. L’ex carabiniere uscì intorno alle 4 e mezza. Una volta in macchina venne avvicinato. Non fece resistenza e consegnò il borsello. Non c’erano soldi dentro, quella sera la fortuna non aveva girato a suo favore. Ed ecco la reazione degli aggressori: spararono tre colpi di pistola che raggiunsero il carabiniere in congedo ala spalla, alla gamba e al braccio.

Solo per un caso fortuito l’ex militare restò vivo e se la cavò dopo un delicato intervento chirurgico. Subito dopo i fatti fu arrestato un tunisino, Anes Boukadida, che ha sempre negato di avere partecipato al colpo, nonostante le immagini lo ritraessero accanto alla persona che teneva in pugno una pistola calibro 7.65. Ora la nuova svolta grazie al lavoro della sezione Antirapina della Squadra mobile di Palermo, diretta da Silvia Como.

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