Rapina da oltre 300 mila euro: in carcere tre palermitani - Live Sicilia

Rapina da oltre 300 mila euro: in carcere tre palermitani

Portarono via soldi e gioielli legando i clienti e i dipendenti
LE INDAGINI
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Il 12 settembre 2022 entrarono nella Banca Centro Emilia di via Porta Romana a Ferrara, e legarono sei persone che vennero rinchiuse in uno sgabuzzino, prima di mettere a segno il colpo da oltre 300 mila euro (60 mila euro in contanti e 250 mila euro di gioielli).

Lo scorso 27 settembre, però, tre dei quattro autori sono stati identificati. Si tratta di tre palermitani di 49, 51 e 54 anni che, però, si trovavano già in carcere per altri reati. Proseguono, invece, le ricerche per trovare il quarto componente della banda.

La rapina

La rapina avvenne intorno alle 7.45. La direttrice aprì la filiale e sentì suonare l’allarme. Inizialmente pensò ad un falso contatto, ma non fu così. Nel momento esatto in cui mise piede nell’edificio, infatti, i rapinatori abbatterono le inferriate poste a protezione della finestra del bagno collocata in un cortile interno, sul retro della banca che furono tagliate la sera prima, sfruttando il buio.

La donna venne aggredita da tre uomini che la immobilizzarono. Stessa sorte per i clienti e i dipendenti nei minuti successivi che, ignari di quanto stava accadendo, erano entrati in banca per svolgere delle operazioni. Tutti vennero privati del telefonino, legati con fascette e chiusi, insieme alla direttrice, in una stanza, per tutta la durata della rapina. Dopo la razzia, i responsabili fuggirono.

Le forze dell’ordine furono avvisate alle 10 circa, quando un altro cliente, accedendo in banca e trovandola completamente vuota, chiamò i carabinieri.

Le indagini

Le indagini avviate dai militari della compagnia di Ferrara evidenziarono sin da subito come il colpo fosse stato studiato nei minimi dettagli. I militari analizzarono migliaia di ore di riprese video e passando al setaccio ogni indizio. È in quel frangente che, tra le riprese delle telecamere alla banca gli inquirenti si accorsero, nei giorni precedenti al colpo, della presenza di un cliente protagonista di un comportamento anomalo, che si aggirava nei locali della filiale con un cellulare impugnato in verticale di fronte al petto, appoggiato ad un giornale, una posizione congeniale per poter riprendere gli ambienti interni. Lo stesso uomo è stato poi inquadrato, da un’altra telecamera, all’esterno della banca, il giorno della rapina, nel ruolo di palo.

Questo elemento è stato fondamentale per permettere alle forze dell’ordine per raccogliere degli indizi fino ad arrivare all’individuazione dei colpevoli della rapina e del sequestro di persona.


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