Rapine e paura a Palermo| Parlano i negozianti - Live Sicilia

Rapine e paura a Palermo| Parlano i negozianti

Due gioiellieri palermitani. Due rapine. Due storie di paura. Dopo l'assalto all'attività di via Portella della Ginestra che ha portato il negoziante a sparare per difendersi, gli assalti continuano in città. Noi abbiamo sentito le voci delle vittime della criminalità
Due gioiellieri vittime di assalti
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Due gioiellieri palermitani. Due rapine. Due storie di paura. “Non possiamo più fare la vita di prima. Vuole un esempio? Non esco nemmeno fuori per fumarmi una sigaretta”. Alessandro Lombardo è il figlio del titolare di una gioielleria di via Gustavo Roccella. Quartiere Villaggio Santa Rosalia. A ventidue anni gli è toccato vivere un’esperienza drammatica. Qualche giorno fa stava aprendo bottega al posto del padre, fuori città per lavoro. Ha infilato la chiave nella serratura e ha sentito sul collo il fiato di due uomini. Si è voltato e gli è crollato il mondo addosso: “Avevano il volto coperto dai passamontagna e mi hanno puntato la pistola alle spalle”. Uno di loro ha pronunciato parole inequivocabili: “Apri e stai zitto, altrimenti ti ammazzo”.

Alessandro Lombardo ha evitato il peggio solo perché un altro commerciante ha iniziato a urlare. Già, perché mentre in due tentavano di rapinare la gioielleria, qualcun altro faceva irruzione nel vicino negozio di computer. Roba da Far West. “Ho la doppia porta – spiega il ragazzo -. Non ho fatto in tempo ad aprire la seconda. Si sono spaventati e sono scappati”. E ora? “Ora ho paura e ho potenziato i sistemi di sicurezza anche se non abbiamo oggetti di grande valore. L’oro è troppo caro per comprarlo”. Il giovane gioielliere prova a trovare un senso in quanto gli è accaduto: “La gente non ce la fa più. C’è crisi e si lanciano nelle rapine. Lei fa il giornalista e lo sa quante ne succedono. Guardi cosa accade nei supermercati”. La chiacchierata non può toccare la storia del gioielliere che alcuni giorni fa, sempre a Palermo ma nel quartiere Sperone, ha disarmato uno dei rapinatori, ha fatto fuoco e adesso il malvivente rischia la paralisi. Alessandro Lombardo come si sarebbe comportato? “E chi lo sa. Non è una cosa che si può prevedere. In certi momenti ti si spegne il cervello. Sono attimi. Mi immedesimo nel gioielliere e dico che si può giustificare quello che ha fatto”.

Cambiamo zona, ma gli umori restano uguali. Benedetta Candela ha una gioielleria in via Rinaldo D’Aquino, alla Noce. “Certo che ho paura. Non è un problema solo del nostro settore e della mia zona – spiega -. Si vive male ovunque. Ti basta camminare per le strade per rendertene conto”. Il suo ragionamento non tira in ballo la crisi ma qualcosa di più: “E’ miseria. Ci sono pochi soldi in giro, poco lavoro e aumenta la criminalità”. Poi, collega i colpi alle gioielleria pure al boom di aperture di negozio compro oro: “Ce ne sono troppi in giro e questo fa si che si fanno vivi da noi per rubare oro”.


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