PALERMO – Su sedici uffici postali in cui era attiva la vigilanza, soltanto in sei, oggi, è presente una guardia giurata. Nella mappa delle succursali delle Poste più bersagliate dai malviventi in città, ci sono cinque uffici che finiscono ripetutamente nel mirino, incluse le filiali in cui il servizio è stato sospeso. Via Antonio Ugo, via Ferrari Orsi, via Gaspare Palermo, via Brunelleschi, via Nicastro e via Enrico Toti, sono in assoluto quelle che hanno subito più rapine da febbraio ad oggi.
Colpi che variano dai duecento ai trecentocinquanta euro ogni volta e che hanno fatto piombare nella paura i dipendenti. In via Palermo, l’ultimo è stato messo a segno soltanto quattro giorni fa: a fare irruzione nei locali è stato un rapinatore solitario che ha fatto intendere di essere armato e ha minacciato clienti e dipendenti. Una volta davanti allo sportello, si è fatto consegnare i soldi dall’impiegato, poi è fuggito a piedi.
L’ennesimo assalto in uno degli uffici col più alto bacino d’utenza, dove le rapine avvengono spesso con la presenza di decine di persone, compresi anziani e bambini. Il triste “podio”, però, spetta alla succursale 21, che si trova all’angolo tra le vie Antonio Ugo e Rudinì, a pochi metri dalla stazione centrale. Qui i rapinatori sono entrati in azione tre volte nel giro di tre settimane. Un colpo ogni sette giorni che alimenta la paura tra chi lavora nell’ufficio, che fino a poco tempo fa poteva contare sulla presenza di un vigilante.
“Si trattava di un deterrente importante – spiega Maurizio Affatigato, segretario e coordinatore territoriale di Cisl Poste – ma dall’inizio di febbraio molte guardie giurate sono state rimosse e le rapine sono inevitabilmente aumentate”. Ancora una volta, si tratta delle filiali che si trovano nelle zone popolari e nel centro storico. “Dopo aver lanciato l’allarme, alcune settimane fa – prosegue – abbiamo chiesto un incontro con l’azienda, ma aspettiamo ancora di essere convocati. Il budget – ribadisce – è stato ridotto, ma non si può e non si deve risparmiare sulla pelle dei lavoratori”.
L’incubo di un coltello puntato alla gola o delle minacce con una pistola è infatti ormai perennemente presente tra chi siede dietro allo sportello. “I dipendenti sono terrorizzati – prosegue Affatigato – e ci dispiace rilevare che su questo aspetto c’è una certa superficialità. Devono esistere le condizioni per lavorare con serenità”.
Negli uffici delle vie Calogero Nicastro, Enrico Toti, Ferrari Orsi, Oreto, Brunelleschi, Antonio Ugo, in viale Regione Siciliana 226, in via Boccadifalco e in largo Pozzillo, gli addetti alla sicurezza sono stati rimossi all’inizio del nuovo anno, mentre sono ancora presenti in via Leonardo da Vinci, via Pergusa, allo Sperone, a Sferracavallo, a Cinisi e a Ficarazzi. “Sembra assurdo tornare a parlare di guardie armate – conclude Affatigato – ma bisogna adeguarsi ai tempi e tutelare ad ogni costo i lavoratori, la quale incolumità, in questo modo, viene fortemente messa in pericolo”.