Ravanusa: gli sposi, il professore... chi sono le vittime

Ravanusa: gli sposi, il professore… chi sono le vittime

Il dolore per i morti dell'esplosione.

Giuseppe Merendino, comandante dei vigli del fuoco di Agrigento, racconta quello che passa nel cuore di tutti: “Il ritrovamento della donna incinta, recuperata stamattina assieme al marito e al suocero, ha generato molta tristezza. Aspettava un bambino che doveva nascere tra pochi giorni, era la persona che avremmo voluto trovare ancora viva”. E lo dice, il vigile del fuoco Giuseppe, comandante di un corpo in cui tutti hanno il coraggio dei soldati semplici, spiegando che non si fanno classifiche. Che si salvano tutti. Che si amano tutti quelli che cerchi di salvare. Ma una donna che porta in grembo la vita, sepolta accanto al suo amore, colpisce il cuore più in profondità, perché quella morte suona come una bestemmia. E’ la storia di Selene e Giuseppe. Sono i volti della tragedia di Ravanusa. I volti di persone sorprese da un sabato sera tragico e inaspettato. Il mondo, il loro mondo fatto di cose normali, gli è crollato addosso. E non è un modo di dire. E tutti quei visi rimarranno indimenticabili.

Addio, professore

Rimarrà indimenticabile il professore Pietro Carmina. L’agenzia Adnkrons, con l’inviata Elvira Terranova, racconta il vuoto che lascia, gli occhi lucidi del docente di Storia e filosofia al ‘Foscolo’ di Canicattì: “‘Gli saremo per sempre immensamente grati”. Gli occhi sono lucidi. Le parole fanno fatica ad uscire. Oggi è la giornata del dolore al liceo ‘Ugo Foscolo’ di Canicattì, dove ha lavorato fino a tre anni fa il professor Pietro Carmina, una delle sette vittime dell’esplosione di Ravanusa. Per quarant’anni il docente ha insegnato filosofia. E oggi è stato ricordato a scuola con le sue stesse parole. Quelle scritte dal docente prima di andare in pensione. Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha – aveva scritto il professore – non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi: infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi’, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa: voi non siete il futuro, siete il presente'”. Una cronaca rispettosa e delicata che tratteggia il valore di un uomo. Anche sua moglie, Carmela Scibetta, è morta per l’esplosione.

Pietro Carmina

Le sette vittime

Sette sono le vittime, mentre si cerca ancora. Selene Pagliarello e suo marito Giuseppe Carmina, con il bambino che lei portava in grembo e che sarebbe nato mercoledì, con un parto cesareo. Il papà di Giuseppe, Angelo Carmina, e sua moglie, Enza Zagarrio, il professore Pietro, sua moglie Carmela Scibetta e Liliana Minacori. Si scava e non si smette di pregare. Lo stesso comandante Merendino spiega che è stata localizzata l’area dove dovrebbero trovarsi quelli che, finora, possiamo chiamare ‘dispersi’. Sarebbero un uomo di settant’anni e il figlio trentenne.

La ‘figlia di tutti’

Selene Pagliarello, infermiera, aspettava un bambino. Il parto cesareo era previsto per mercoledì. Con Giuseppe erano andati a trovare il papà e la mamma di lui, anche loro travolti dall’esplosione. “Lei è la figlia di tutti”, ha detto la prefetta di Agrigento, Maria Rita Cocciufa. Figlia e mamma che attendeva un figlio con l’uomo che amava. Si erano sposati l’aprile scorso, Giuseppe e Selene. I loro profili Facebook sono pieni delle foto della felicità. Ma un’esplosione ha inghiottito il loro amore e il bimbo che non nascerà.


     


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