PALERMO – “E’ una misura interessante che però va rimodulata, nel senso che vanno tutelate le fasce più deboli, coloro che hanno davvero bisogno. Sono mancati in questi anni i controlli sulle 3 offerte di lavoro rifiutate da parte dei percettori. Non ci sono stati reali e seri controlli e quindi siamo andati avanti coi rinnovi. Ripeto guardare a chi ha davvero bisogno”. Lo ha detto il presidente Renato Schifani, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana, incontrando nel pomeriggio a Palermo gli imprenditori di Confindustria Sicilia.
La dichiarazione non è passata inosservata dalle parti del Pd: “Sul reddito di cittadinanza Renato Schifani è il re del contorsionismo dialettico – dice il deputato nazionale Dem Carmelo Miceli -. Nel 2019 lo ha definito un ‘fallimento totale’, pochi mesi fa ha parlato dei percettori come di parassiti, adesso, folgorato sulla via elettorale, sostiene che la misura è ‘interessante’. Una inversione a U forse dettata dalla constatazione che un siciliano su sette riceve il reddito di cittadinanza? Chissà”.
Miceli ha poi aggiunto: “Di certo, se tanto mi da tanto, nei prossimi mesi potrebbe cambiare idea anche sulla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, sugli alleati che lo sostengono e forse anche sul ‘dovere della politica’ di evitare ogni forma di compromesso. La Sicilia non merita di essere amministrata da una banderuola che si gira dove tira il vento”.