CATANIA – Polemiche del giorno dopo per il Regolamento edilizio. L’iter di concertazione avviato da tempo dall’amministrazione con la società civile, e che sembrava aver raccolto i consensi della stessa così come delle associazioni di categoria, sembra essersi interrotto con l’avvio della discussione in Consiglio comunale. Dal dibattito, avviato ieri pomeriggio, sono infatti emerse posizioni non propriamente allineate a quelle dell’amministrazione, in particolare a quelle del sindaco Bianco che ha presentato la delibera all’aula. Qualche critica nel metodo, e molte nel merito, anche da parte degli esponenti della maggioranza, molti dei quali hanno evidenziato come alla città serva una pianificazione generale e come, di fatto, il Regolamento non servirà a molto, se non ha stabire regole che, però, potrebbero non essere efficaci in assenza di pianificazione generale.
Un’opinione espressa, ad esempio, dalla consigliera Ersilia Severino e da altri esponenti della squadra che ha sostenuto alle elezioni il sindaco. Ma anche, ovviamente, dall’opposizione, secondo cui l’idea dell’amministrazione sarebbe quella di procedere a colpi di varianti – lo stesso sindaco ha ribadito la volontà di presentarne una che riguardi l’intero centro storico. Come espresso dal capogruppo di Grande Catania, Giuseppe Castifglione. “Non vorrei che questo regolamento porti solo altre varianti – afferma. Quello che pè certo – ha aggiunto – è che noi varianti non ne voteremo più”. A rincarare la dose ci pensa Sebi Anastasi, anche lui Grande Catania, secondo cui il Regolamento nasconderebbe una volontà politica, tanto che dal dibattito sarebbero stati esclusi i capigruppo di minoranza. Motivo per cui Anastasi, ieri sera, ha abbandonato l’aula.
“All’ordine del giorno c’era il dibattito sul nuovo regolamento edilizio – afferma – io avrei voluto dibattere entrando nel merito dell’atto, sulla necessità di un nuovo Prg, etc. ma l’intervento del sindaco mi fa fatto cambiare registro. Ancora una volta il primo cittadino è apparso in aula solo per presentare l’atto e poi subito dopo andare via senza ascoltare il nostro dibattito – continua. Da tempo – prosegue – i capigruppo di maggioranza escludendo le minoranze hanno avviato una loro iniziativa per una sorta di urbanistica partecipata, a cui chi vuole può partecipare si ma solo con la maggioranza”.
Affonda il colpo anche Confcommercio che stamani ha organizzato una conferenza per chiedere all’assemblea cittadina di prendersi una pausa prima di esprimere il voto. “Il Regolamento Edilizio non è uno strumento urbanistico – afferma Francesco Sorbello – pertanto non può sostituire il Piano regolatore generale della città. Il nuovo percorso di pianificazione urbanistica intrapreso dall’Amministrazione Comunale – aggiune il presidente di Federarchitetti, Michele Cristaudo – prevede nei tempi: il nuovo Regolamento Edilizio, la Variante del Centro storico e, in futuro, in tempi ancora non definiti, il nuovo Piano Regolatore Generale di tipo metropolitano.
Questa programmazione non è corretta a livello urbanistico, dove la regola prevede invece: il nuovo Piano Regolatore Generale e le relative Norme d’attuazione, il Piano Particolareggiato di Esecuzione del Centro storico ed insieme il Nuovo Regolamento Edilizio. Inoltre, in assenza di PRG e di Piano del Centro storico, predisporre un Nuovo Regolamento Edilizio risulta essere soltanto un’esercitazione accademica, poiché si riscrivono le regole esecutive per interventi non attuabili e che non concordano con le Norme del Piano in vigore, ormai obsolete”. Aspetto sottolineato in Consiglio dall’esponente del Pd, Niccolò Notarbartolo. “L’unico strumento che ha una dimensione urbanistica – afferma – è il Prg”.
A difesa dell’amministrazione si schiera il Agatino Lanzafame che sottolinea come “la Giunta stia coraggiosamente avviando, insieme al Consiglio Comunale, un percorso virtuoso finalizzato alla rigenerazione del tessuto urbano, economico e sociale della città. La predisposizione, dopo oltre 70 anni, di un nuovo regolamento edilizio. che semplifichi le procedure burocratiche e favorisca la realizzazione di interventi volti al miglioramento dell’efficenza energetica, del decoro e della sicurezza sismica degli edifici, è solo il primo di una serie di interventi finalizzati a un migliore governo del territorio e rappresenta uno snodo fondamentale per la definizione degli ulteriori strumenti urbanistici di cui questa città ha bisogno.”