Regolamento per negozianti morosi| "Danni a imprese già in difficoltà"

Regolamento per negozianti morosi| “Danni a imprese già in difficoltà”

La giunta di Confesercenti Palermo

Commenti

    allora si giustificano i commercianti morosi con i tributi, penso che questa volta volta il Comune sta facendo bene, inoltre è necessario scovare fare pagare anche i cittadini morosi con qualunque mezzo legale.

    Non so perché appena vi é un mezzo possibile per far pagare le tasse tiriamo fuori il fatto del commerciante abusivo.
    Fermo restando che anche l’abusivo deve pagare. Domanda ma i commercianti non emettono gli scontrini perché vi è l’abusivo? No questo no, non vorrai farti chiudere l’attività dall’Agenzia delle Entrate. Diciamo pure che le cose devono andare in tal modo… perché per far pagare i titolari di attività economiche (titolari di partita iva) bastetebbe poco:
    – notifica atti in modo veloce e a costo 0 con PEC
    – al 61° giorno notifica ingiunzione e subito dopo pignoramento presso terzi del Conto Corrente (obbligatorio per tutti i titolari di partita iva) e in caso di incapienza pignoramento incassi giornalieri.
    Riflettete gente… riflettete…. e poi sarebbe corretto che tutti gli esercenti oltre tutti i vari bollini e convenzioni si dotasse di un bel “Certificato regolare posizione tributi locali” da affigere all’entrata del locale.

    “Molti commercianti , vivono già una situazione complessa , specie nelle zone chiuse al
    traffico ” ! Vanno bene le ZTLizzazioni , le pedonalizzazioni , ma questo progetto
    doveva seguire la programmazione del risanamento abitativo del centro storico .
    Questo non c’è stato , si pensava che con l’attuazione del piano particolareggiato
    per la riqualificazione dei 4 mandamenti, almeno 40.000, nuovi abitanti potessero
    riabitarlo, invece è miseramente fallito . Poche migliaia sono i nuovi. E molti
    sono quelli che o se ne sono andati ,o pensano di farlo , visto la invivibilita’ , la movida,
    mancanza di servizi ecc.ecc. .Quindi la conseguenza logica , non essendo stati
    realizzati nemmeno ampi parcheggi intorno le ZTL, o le zone pedonalizzate ,
    i negozi così detti storici o chiudono o si delocalizzano . Negli altri centri storici
    ciò non è successo continuano a convivere , tanto i tradizionali che le attività di
    beveraggio , conseguenza delle pedonalizzazioni . Da noi assistiamo , senza
    programmazione ,ad una incontrollata tavolinizzazione , che sminuisce , l’idea
    della pedonalizzazione , infatti lo spazio per i pedoni è ridotto al minimo. Allora
    “a chi serve la pedonalizzazione ” ? Tutti lo sanno ………

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Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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