PALERMO – Una targa dorata dai bordi color bruno intenso. E’ questo, a distanza di un anno, il riconoscimento ad Antonella Buttitta e Eugenio Rappa, due anestesisti dell’Ospedale dei Bambini che hanno contributo nel corso della lunga carriera a salvare tante piccole vite. Si è svolta nella sala operativa di rianimazione pediatrica del Di Cristina, la cerimonia d’intitolazione ai due professionisti scomparsi a breve intervallo di tempo l’una dall’altro. I loro nomi, adesso, sono posti a pochi centimetri tra le mura di un reparto che era diventato il loro pane quotidiano e la loro ragione di vita.
I medici sono stati ricordati con parole dolci, sorrisi commossi e lacrime trattenute dai parenti e dai colleghi con cui hanno condiviso gioie e dolori del mestiere, giorno dopo giorno. Presenti alla celebrazione, tra gli altri, il responsabile della struttura, Giorgio Trizzino e il commissario straordinario dell’Arnas Civico, Carmelo Pullara. “E’ importante, oggi, sottolineare la forza con cui questi due professionisti hanno operato soprattutto in momenti delicati senza darsi mai per vinti e riuscendo, nella maggior parte dei casi, a tenere attaccati alla vita i piccoli angeli che popolano la rianimazione pediatrica – sono queste le parole accorate di Carmelo Pullara, nel giorno della memoria – Per essere eroi bisogna fare solo il proprio mestiere nella vita e, lasciatemelo dire, la dottoressa Buttitta e il dottor Rappa lo sono stati senz’altro fino alla fine. Due eroi che hanno lavorato dentro queste mura con coraggio e umanità”. In una sala gremita di gente, inoltre, la memoria è stata rinvigorita dalla presenza dei familiari dei bambini che hanno contribuito a salvare con impegno, tenacia e devozione.
Antonella Buttitta è stata ricordata soprattutto per la campagna della cultura dell’ “Ospedale senza dolore”, e per la promozione della terapia antalgica per i bambini affetti da patologie oncoematologiche. La Buttitta si prendeva cura dei bimbi in tutte le fasi post-operatorie, intervenendo spesso in caso di arresti cardiorespiratori. In corsia, era considerata “un angelo” che, con tanto amore e dedizione, si prendeva cura dei suoi piccoli pazienti. Parole che escono a stento, soffocate dalle lacrime, quelle del marito della dottoressa, Giuseppe Giuliana, anch’egli medico del Di Cristina: “Antonella è stata strappata bruscamente alla vita – ha dichiarato il dottor Giuliana – Mia moglie si occupava del dolore e la sua azione era mirata per affrontare le emergenze e le urgenze che coinvolgono i bambini. Il ricordo dell’operato di questi due ‘soldati della vita’ è troppo grande per cadere nel dimenticatoio, deve essere portato avanti e preso ad esempio come messaggio di attenzione verso chi è meno fortunato”.
La memoria parte spontanea ricordando la disponibilità verso i piccoli malati di Eugenio Rappa. Anch’egli, come la Buttitta, si occupava di effettuare l’anestesia poco prima che i bambini, ricoverati nell’ unità pediatrica, fossero sottoposti a delicati interventi chirurgici. “Ricordo come se fosse ieri la frase che Eugenio mi disse pochi giorni prima di morire – a parlare nel corso della mattinata è la moglie del noto anestesista, Maria Antonietta Accardo – ‘Non sarò mai felice fin quando ci sarà anche un solo bambino al mondo che soffre’, queste parole racchiudono l’essenza di un grande uomo che fino all’ultimo respiro è stato coerente con quello che era il suo programma di vita: la totale dedizione al prossimo”.