Reset, sciopero il 3 febbraio| Presidi di fronte il Comune - Live Sicilia

Reset, sciopero il 3 febbraio| Presidi di fronte il Comune

I  tre sindacati da stamattina, unitariamente, tentano la mediazione con la società ma al termine di una giornata ad alta tensione inviano una nota di fuoco.

cgil, cisl e uil
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PALERMO – Cgil, Cisl e Uil proclamano lo sciopero in Reset. I tre sindacati da stamattina, unitariamente, tentano la mediazione con la società ma al termine di una giornata ad alta tensione inviano una nota di fuoco. “Condanniamo fermamente l’atteggiamento assunto dalla società – scrivono Monia Caiolo della Cgil, Mimma Calabrò della Cisl e Marianna Faluto della Uil – reiterato con la mail con la quale palesemente si offende l’intelligenza dei sindacati e dei relativi iscritti. Non possiamo tollerare oltre una condotta finalizzata a screditare le sigle firmatarie del contratto nazionale, impedendone o a limitandone l’esercizio o l’attività sindacale: per questo proclamiamo lo sciopero per il 3 febbraio, con presidio negli spazi antistanti i locali di Palazzo delle Aquile”. Le organizzazioni fanno presente inoltre di volere attivare i propri uffici legali per intraprendere il ricorso ex articolo 28 della legge 300/70 per comportamento antisindacale. “Riteniamo di particolare gravità – dicono ancora i tre sindacati – la mancata trattazione di argomenti contenuti negli accordi sindacali siglati organizzazioni sindacali, Reset e Comune di Palermo, la cui mancata soluzione costituisce non solo un voler disattendere i predetti accordi, ma anche un grave disagio per le lavoratrici e lavoratori, le cui problematiche rimangono ormai da troppo tempo irrisolte”. “Così come si ritiene ugualmente grave porre in essere decisioni unilaterali che non tengono conto del confronto sindacale, quali trattenere le somme in busta paga per il recupero di imperio della quota anticipata dei 650 lavoratori assunti in Reset nel mese di marzo 2015, pur sapendo di arrecare serio danno al reddito dei lavoratori. Ovvero, procedere alla stipula di accordi con le Finanziarie, senza fornire comunicazione alcuna alle organizzazioni, consapevoli di arrecare ulteriori danni alla già precaria posizione reddituale dei dipendenti “.

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