CATANIA – C’è stato un tempo in cui quando si parlava della Cittadella universitaria si guardava al centro di Catania. E all’area di ottomila metri quadrati tra via Lago di Nicito e via Androne, nei pressi di piazza Santa Maria di Gesù. Erano gli inizi del Novecento e lì si sono costruiti gli edifici destinati a Chimica, Zoologia e Patologia generale. Adesso l’università etnea guarda ancora a quegli spazi: un secolo e un quarto dopo, con l’obiettivo di farci residenze per studenti: 87 posti letto, in camere singole o doppie. Da realizzarsi tramite un bando da quasi cinque milioni di euro che scade la prossima settimana.
Le nuove residenze universitarie di UniCt
Il progetto circola negli uffici dell’ateneo da parecchio. Schede ed elaborati portano la data dei primi mesi del 2022, ma è a giugno del 2023 che viene pubblicata la procedura aperta per l’importo, a base d’asta, di 4.838.134 euro per l’esecuzione dei lavori. Più 219mila euro di oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. La prossima settimana, il 12 settembre, scadono i termini per la presentazione delle offerte: vince chi offre il prezzo più competitivo e poi, dalla data di consegna dei lavori, in due anni le nuove residenze universitarie dovranno essere terminate.
Adesso, negli edifici di via Androne che dovranno cambiare volto, ci sono – secondo quanto riportato nella stessa relazione dell’ateneo – il dipartimento di Scienze Biomediche e l’Istituto di Patologia Generale. Palazzi costruiti nei primi decenni del Novecento e progettati dal Genio Civile di allora, che aveva il compito di stendere i progetti pubblici. Era il 1922 quando il complesso degli edifici, nuovissimi, faceva bella mostra di sé restituendo l’immagine di un ateneo catanese in pieno vigore.
Lo “stato di degrado piuttosto rilevante”
Oggi, scrivono gli stessi tecnici dell’università, gli edifici si presentano in uno “stato di degrado piuttosto rilevante“. A causa non solo di fattori chimici, fisici e biologici inevitabili (alterazioni dei materiali, il vento, la pioggia, le muffe…), ma anche dell’intervento dell’uomo: “scarsa o inesistente manutenzione“, si legge nella relazione allegata dall’università di Catania al bando.
Ma adesso, rispondendo a un decreto del ministero dell’Università e della ricerca pubblicato in Gazzetta ufficiale a febbraio del 2017, è tempo per l’ateneo etneo di adeguarsi agli “standard minimi dimensionali e qualitativi” per le residenze universitarie. L’aggiunta di 87 posti letto all’offerta degli studentati etnei riguarderà solo due dei tre edifici che saranno al centro del cantiere. Il terzo rimarrà adibito a servizi per gli studenti: mense, lavanderie, aule studio, caffetteria. “Saranno riprogettate le scale di collegamento tra i vari piani e inseriti tre nuovi ascensori – è l’idea – Saranno attuati interventi volti a migliorare la vivibilità interna con particolare attenzione all’aspetto di risparmio energetico“.
Nuovi infissi, cappotto isolante, lampade a led, nuovi condizionatori, nuovi intonaci. E un generale adeguamento antisismico, che a Catania male alla salute non fa. Aggiudicato il bando, ci vorranno 24 mesi per l’esecuzione dei lavori e la consegna delle nuove residenze universitarie.
L’avviso dell’Ersu
Di posti dove gli studenti possano dormire, senza infilarsi nel mercato affitti di una città sempre più b&b, c’è grande bisogno: tant’è che il 19 luglio 2023 sul sito dell’Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio) di Catania, che eroga le borse di studio anche per gli alloggi, è apparso un avviso impossibile da fraintendere: “Questo Ente ricerca, nel Comune di Catania, alloggi da destinare a residenze per propri studenti fuori sede e stranieri“.
“Le residenze (alberghi, residence, collegi, ostelli, immobili autonomi in termini di gestione) con almeno 30 posti letto – si legge ancora nell’avviso dell’Ersu – devono essere ubicate in zone immediatamente vicine alle Sedi Universitarie ovvero facilmente raggiungibili, mediante il servizio di trasporto pubblico cittadino”. Anche in questo caso, la richiesta è di camere singole e doppie. Per l’anno accademico 2023-2024, di allievi dell’ateneo che hanno fatto domanda per l’attribuzione di borse di studio o posti letto nelle residenze universitarie ce ne sono stati oltre diecimila.