Rete oncologica regionale, l'assessorato difende il proprio operato - Live Sicilia

Rete oncologica regionale, l’assessorato difende il proprio operato

La replica all'intervista a Luigi Triolo di Livesicilia.it

PALERMO – Dopo l’intervista di LiveSicilia.it al medico Luigi Triolo, ginecologo e titolare della casa di cura Triolo Zancla arriva la replica dell’assessorato della Sanità. Triolo aveva segnalato che con i Pdta, percorsi diagnostico terapeutici, un elenco, una rete di centri specialistici, convenzionati e accreditati per la cura di certe categorie di tumori, indicando alcune strutture, la Regione ne escludeva altre”.

“Il decreto sulla istituzione della rete oncologica regionale – scrive l’assessorato di Piazza Ottavio Ziino -, che è fatto passare per una “scelta politica”, rappresenta il frutto di un lungo lavoro tecnico, durato anni, per dare alla Sicilia una rete che rispetti le linee guida nazionali, garantisca gli utenti con percorsi diagnostici uguali a quelli delle regioni più avanzate e, soprattutto, eviti il ricorso a cure fuori Sicilia”.

“Inutile dire che al tavolo della programmazione di questa rete sedeva anche l’Aiop – prosegue la nota -, che ha condiviso il documento e lavorato insieme all’Assessorato, come sempre accaduto in questi anni”, prosegue l’assessorato alla Sanità che aggiunge: “Se poi si considera che i maggiori investimenti sull’alta complessità stabiliti dall’accordo Regione-privati consentono proprio di evitare il ricorso a lunghe liste per gli interventi oncologici, le dichiarazioni del dottor Triolo appaiono contradditorie, prive di qualsiasi riscontro oggettivo e in tutta evidenza orientate alla mera difesa dei residuali interessi economici delle strutture che sono al di fuori dei parametri delle linee guida nazionali, il che è cosa molto diversa dalla tutela dei diritti e degli interessi dei pazienti”.

L’assessorato infine specifica che “in questi anni la mobilità passiva è diminuita perché la Sicilia ha adottato comportamenti virtuosi e ha scelto la qualità. È una scelta di non ritorno che sfida il pubblico e il privato a una competizione leale, ma verso l’alto. Il tempo delle prebende e delle rendite di posizione è finito”.


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