Video porno in rete e stalking, un fermo a Militello Val di Catania - Live Sicilia

Video porno in rete e stalking, un fermo a Militello Val di Catania

Tra le accuse anche il revenge porn ai danni della ex, che avrebbe preso di mira aggredendola, minacciandola e pubblicando il video
FERMO DEI CARABINIERI
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MILITELLO VAL DI CATANIA. Sfonda il parabrezza della macchina e la perseguita anche pubblicando sul web il video di un loro rapporto sessuale. I Carabinieri della Stazione di Militello in Val di Catania hanno fermato, e poi portato in carcere a Caltagirone, un cinquantacinquenne di Militello accusato di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, diffusione di immagini a sfondo sessuale ed incendio in abitazione.

Nei giorni scorsi la sua ex compagna si era presentata in caserma raccontando ciò che, a suo dire, avrebbe subito dall’ex. La donna ha raccontato ai militari le vicissitudini patite e generate dal comportamento gelosamente ossessivo del compagno, il quale, proprio in quella notte, avrebbe danneggiato l’autovettura della madre sfondandone il parabrezza e i vetri laterali, nonché, ancora, la lunga sequela di atti intimidatori e violenti a suo danno di cui l’uomo si sarebbe reso autore nel corso della loro tormentata relazione, finanche di un episodio di “revenge porn”.

Qualche giorno prima, in sostanza, secondo il racconto della donna, lui le avrebbe telefonato dicendole testualmente: “Ora sei famosa anche su (…)”. L’avrebbe informata così di aver pubblicato a sua insaputa, su un noto social network, un video che li ritraeva durante un rapporto sessuale, circostanza effettivamente da lei stessa verificata online sul profilo pubblico dell’uomo.

I Carabinieri erano già intervenuti in precedenza a seguito di un’ulteriore richiesta d’aiuto della donna, trovando quest’ultimo davanti al bar dove lei si era rifugiata a seguito delle sue minacce di morte “…mi hai rovinato io ti ammazzo, te la faccio finire male…”. In un’altra occasione il cinquantacinquenne, che già in precedenza avrebbe ancora minacciato la donna di dare “fuoco a tutto”, si sarebbe introdotto nell’abitazione di quest’ultima sfruttandone l’assenza perché impegnata ad assistere la madre malata e, quindi, avrebbe svuotato l’armadio dai vestiti buttandoli sul letto appiccandovi il fuoco, che, per pura fortuna, non si è sviluppato con violenza estinguendosi autonomamente.

L’immotivata gelosia lo avrebbe indotto ad avere un comportamento violento per il solo fatto che la donna, non ottemperando a una sua richiesta, non gli aveva inviato una foto del luogo in cui si trovava. Per questo lui l’avrebbe aggredita, violentemente percossa e, addirittura, vietandole di uscire da casa per recarsi in ospedale dove solo successivamente era riuscita ad andare per farsi visitare dai medici. Al nosocomio  le hanno diagnosticato un “trauma da percosse coscia sx, caviglia sx, labbro superiore  con ferita lacero contusa interna”, con una prognosi di sei giorni.

A nulla, secondo quanto è emerso, era valso il formale ammonimento del Questore al cinquantacinquenne che, pertanto, è stato posto dai Carabinieri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato il fermo, disponendo altresì la sua sottoposizione a misura cautelare a seguito della quale è stato associato al carcere di Caltagirone. A seguito di richiesta di riesame della misura coercitiva, è stata confermata la decisione del GIP, disponendo però gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico.


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