Riapertura dei siti culturali| I sindacati: "Servono regole certe" - Live Sicilia

Riapertura dei siti culturali| I sindacati: “Servono regole certe”

L'appello di Cobas/Codir, Uil Fpl e Ugl-Fna. La replica del dirigente generale Sergio Alessandro

CORONAVIRUS
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PALERMO – “Da una parte il presidente della Regione che, al fine di evitare il proliferare del contagio da Covid 2019, invita a restare ancora a casa e a puntare sui tour virtuali dei beni culturali siciliani; dall’altra parte il dirigente generale del dipartimento Beni culturali che, invece, con le sue dichiarazioni sembra scalpitare per aprire le aree archeologiche siciliane più importanti per metterle a reddito”. Lo dicono Michele D’Amico e Simone Romano del Cobas/Codir, Luca Crimi della Uil Fpl, Ernesto Lo Verso dell’Ugl-Fna. I tre sindacati del pubblico impiego regionale, già nei giorni scorsi, avevano scritto all’amministrazione regionale per chiedere di cambiare atteggiamento e, adesso evidenziano che “siamo nella fase nella quale gli organi nazionali preposti non si sono ancora espressi sulle misure di sicurezza da adottare per la riapertura dei siti culturali, dove in molte di queste aree archeologiche i dispositivi personali individuali di sicurezza dati in dotazione al personale sono ancora insufficienti e il rapporto positivi al Covid 2019/tamponi supera ancora il 4%”. Abbiamo il dovere morale – affermano Uil, Cobas/Codir e Ugl affermano i sindacalisti -, normativo e contrattuale di stabilire con il datore di lavoro (che è obbligato a contrattare con i sindacati) le linee di indirizzo e i criteri generali per l’individuazione delle misure concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro. In questo caso più che in altre occasioni ordinarie. Pertanto invitiamo – scrivono in una nota congiunta – il presidente della Regione, anche nella qualità di assessore al ramo, a dettare le linee di indirizzo governative sulla riapertura dei siti della cultura e il dirigente dei Beni culturali, successivamente all’indirizzo politico ricevuto dal governo regionale, immediatamente a convocare i sindacati, anche in teleconferenza, per stabilire il percorso più idoneo da seguire, senza farsi prendere dalla frenesia di dovere far prevalere la logica del profitto gestionale” “Chiediamo infine – concludono le organizzazioni sindacali – al presidente della Regione, anche nella qualità di assessore regionale ai Beni culturali, di avviare un’immediata stagione di confronto per rilanciare investimenti e ammodernamento dell’amministrazione. Senza un serio piano occupazionale e di riclassificazione del personale già in servizio, il sistema dei beni culturali sarà prossimo al default già dal prossimo anno”.

La replica del dirigente generale

“In riferimento a quanto oggi pubblicato dalla vostra testata, sono destituite di ogni fondamento, dichiarazioni e posizioni attribuitemi in un comunicato firmato da alcune organizzazioni sindacali. In particolare non corrisponde al vero ed è una vera e propria fake news che il sottoscritto ‘con le sue dichiarazioni sembra scalpitare per aprire le aree archeologiche siciliane più importanti per metterle a reddito’. Lo dichiara il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Sergio Alessandro.


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