Ribera, la protesta dei precari del Comune: "Si rischia il collasso" - Live Sicilia

Ribera, la protesta dei precari del Comune: “Si rischia il collasso”

La protesta
AGRIGENTO
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RIBERA (AGRIGENTO)- Tra pensionamenti e blocco del turn over, si sono ridotti ad appena una trentina i dipendenti del comune di Ribera (Agrigento). Tra di loro ci sono anche gli stessi dirigenti. E così, l’attività dell’ente, in un territorio che conta poco meno di diciannovemila abitanti, è garantita grazie agli 87 precari. Si tratta di persone assunte part-time e con contratti a 24 ore settimanali. Lavoratori finanziariamente a carico della Regione Siciliana. Da mesi però attendono dal comune un’integrazione oraria di 8 ore, così da potere raggiungere la soglia delle 32 ore settimanali, anche allo scopo di avere uno stipendio più dignitoso. Serve un impegno economico del comune.

All’interno di un negoziato che risale allo scorso anno, l’amministrazione si è impegnata a reperire le somme necessarie per effettuare questo adeguamento. Fino ad oggi, tuttavia, non è ancora accaduto, e anche la data del primo gennaio, a cui era stata rimandata l’entrata in vigore della nuova assunzione, è trascorsa senza alcuna novità. “Eppure senza di noi il comune rischia il collasso”, dice Ezio Noto, delegato aziendale della Cgil. “Adesso – aggiunge – sono stati superati tutti i limiti. Se non avremo risposte concrete e consistenti entro questa settimana saremo costretti a proclamare lo sciopero”.

“Tecnicamente non si tratta di un’integrazione oraria ma di una rimodulazione degli attuali contratti dei precari”, precisa il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo. “I lavoratori hanno ragione a considerare il loro apporto decisivo nel funzionamento del comune, ma dobbiamo anche tenere conto del necessario equilibrio finanziario, c’è il nostro impegno a trovare una soluzione, al momento credo che potremo proporre contratti a 30 ore settimanali”.

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