Sono stati ricordati a Palermo, a 27 anni dalla loro uccisione per mano mafiosa il capitano Mario D’Aleo, l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici. Alla presenza del generale di divisione Vincenzo Coppola, comandante della Legione Carabinieri Sicilia, e del colonnello Teo Luzi, comandante provinciale di Palermo e’ stata deposta una corona di fiori in via Cristofaro Scobar. Il capitano D’Aleo, 29enne comandante della Compagnia carabinieri di Monreale, venne assassinato da killer di Cosa nostra giunti a bordo di due moto sotto la sua abitazione, mentre l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici furono uccisi in macchina, a poca distanza dal portone. L’ufficiale aveva sostituito nel ruolo di comandante della Compagnia il capitano Emanuele Basile, ucciso tre anni prima sotto gli occhi della moglie e della figlia. Da lui eredito’ le indagini sui traffici illeciti gestiti dai clan di San Giuseppe Jato, Altofonte e Monreale. Il primo segnale il giovane capitano lo ricevette il 7 gennaio 1982, quando arresto’ Giovanni Brusca, responsabile di alcuni attentati intimidatori, allora rampollo della famiglia di San Giuseppe Jato, agli inizi della sua carriera criminale e oggi collaboratore di giustizia. Il nonno del boss, Emanuele Brusca, si presento’ allora in caserma per ‘rimproverare’ il giovane capitano per quello che aveva fatto al nipote che definiva ‘un bravo ragazzo’. Tra l’altro l’ufficiale stava mettendo in pericolo la latitanza di due boss del calibro di Bernardo Brusca e Salvatore Riina. Alla cerimonia erano presenti autorita’ civili e militari, diverse associazioni combattentistiche e d’arma i familiari dei caduti e numerosi cittadini.
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