Rifiuti, ordinanza Schifani: in Sicilia ecco le ecoballe, cosa accadrà

Rifiuti, c’è l’ordinanza di Schifani: spuntano le ecoballe, cosa accadrà

Tempi stretti, ecco il piano della Regione

PALERMO – Il presidente della Regione Renato Schifani ha varato l’ordinanza per fronteggiare il blocco degli impianti di Lentini, gestiti dalla Sicula Trasporti. Mentre 200 Comuni sono sull’orlo dell’emergenza rifiuti, arrivano nuove regole e la possibilità di accumulo dello “stabilizzato” in ecoballe. Ma i tempi sono stretti. I particolari.

Rifiuti, l’ordinanza e la Sicilia in ginocchio

Nella premessa dell’ordinanza viene certificato che il territorio della Regione Siciliana “continua a soffrire “di una situazione di insufficienza dell’impiantistica regionale di trattamento e di smaltimento dei rifiuti”. Il presidente Schifani è stato nominato commissario straordinario per realizzare gli impianti pubblici per lo smaltimento dei rifiuti e “favorire il recupero energetico”. Ma sussiste “l’impellente necessità di dare risposte concrete in materia di gestione dei rifiuti”, tanto che il commissario “ha avviato tutte le iniziative idonee ad assicurare celerità…”.

Nonostante le buone intenzioni, almeno sul piano burocratico, “il sistema regionale continua a presentare fragilità”, annota Schifani, a causa “della situazione di insufficienza impiantistica”, che provoca situazioni emergenziali “cui talora non è possibile fare fronte con gli strumenti ordinari offerti dall’ordinamento, che risultano insufficienti a garantire il più elevato grado di tutela dell’ambiente e della salute pubblica”.

La discarica della Sicula trasporti

La Sicula trasporti Srl, società che gestisce la discarica chiusa di frecente, nel 2021 ha presentato istanza di riesame per il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale. Finita in amministrazione giudiziaria dopo l’arresto del proprietario, accusato di riversare percolato anche negli alvei dei torrenti e di sotterrare centinaia di migliaia di euro in contanti, la discarica può biostabilizzare i rifiuti ma non depositare il “sovvallo” successivo alla lavorazione, nelle normali vasche di raccolta.

In pratica, ciò che resta della lavorazione degli scarti deve essere conferito in altri impianti. Ciò che rischia di mandare in tilt il sistema dei rifiuti nella Sicilia orientale è il blocco dell’indifferenziata in 200 Comuni.

La verifica di conformità

Durante la riunione del 24 giugno è emersa la necessità di attendere un lasso temporale di 21 giorni per effettuare in laboratorio “la procedura di verifica di conformità della caratterizzazione di base per l’ammissibilità in discarica (c.d. omologa), quale condizione propedeutica all’accettazione dei rifiuti trattati da Sicula Trasporti nei limiti degli spazi disponibili”.

Due fasi

L’ordinanza di Schifani prevede due fasi, durante la prima, “nelle more dell’omologa”, la Sicula trasporti provvederà allo “stoccaggio provvisorio” dei rifiuti trattati in alcune “aree autorizzate all’interno del sito”. Il limite temporale è di 21 giorni.

Nella seconda fase, “dopo l’omologa” della Sicula Trasporti i gestori delle discariche Oikos, Catanzaro Srl, Rap Spa e degli impianti dell’Ato 4, negli impianti potranno ricevere i rifiuti provenienti dalla prima società.

I punti dell’ordinanza

Fino al 23 settembre la Sicula Trasporti potrà trattare i rifiuti e poi destinarli agli altri impianti. Durante i prossimi 21 giorni lo stoccaggio dei rifiuti avverrà all’interno di ecoballe “in modo da limitare il rilascio di colaticci e di emissioni osmogene, depositati esclusivamente su aree impermeabilizzate e dotate di presidi per la raccolta dei colaticci, ovvero, in assenza di questi ultimi, perimetrate con dispositivi idonei a prevenirne lo spandimento, quali ad esempio apposite panne assorbenti”.

Le ecoballe

Le ecoballe saranno stoccate preferibilmente al coperto, solo dopo l’esaurimento degli spazi sarà possibile utilizzare le altre aree della Sicula Trasporti, al massimo possono essere accumulati 20 mila metri cubi di rifiuti.

Dopo i 21 giorni dell’omologa le altre discariche siciliane potranno ricevere i rifiuti trattati a Catania, ma nel frattempo i Comuni dovranno controllare che l’indifferenziata sia conforme, con un basso contenuto di scarti biologici.

Inizia un periodo molto delicato, per scongiurare l’emergenza in Sicilia.

Rifiuti, gli aggiornamenti


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI