PALERMO – Lo scontro è aperto e adesso le conseguenze sono imprevedibili. Il braccio di ferro tra i sindacati e la Rap raggiunge il suo apice, con i primi che spingono per un’interlocuzione diretta col sindaco e la società che chiede di revocare lo stato di agitazione: nel mezzo una città che deve fare i conti con i cumuli di rifiuti e lo stop ad alcuni servizi come lo spazzamento e il ritiro a domicilio degli ingombranti.
Una querelle che va avanti da una settimana: il vertice convocato da Rap sabato scorso è andato deserto e la scena si è ripetuta anche martedì, con la Prefettura che ha deciso di accendere i riflettori sulla vicenda. Il Prefetto Giuseppe Forlani ha infatti chiesto alla società di verificare se i lavoratori stiano o meno rispettando le regole sugli scioperi, sebbene al momento ci sia solo uno stato di agitazione, e la risposta di Rap non si è fatta attendere: “Molti lavoratori addetti ai servizi di pubblica igiene hanno ripetutamente rifiutato di eseguire prestazioni di lavoro oltre l’orario normale stabilito, ponendo in essere di fatto una astensione collettiva dal lavoro straordinario in spregio all’accordo nazionale”.
A quel punto il Prefetto ha preso carta e penna e ieri ha scritto direttamente ai sindacati una nota per nulla conciliante. “Le procedure previste dall’accordo nazionale di regolamentazione dell’esercizio del diritto di sciopero – scrive Forlani – trovano applicazione anche per l’astensione collettiva dal lavoro straordinario”. E quindi, posto che la commissione di garanzia potrà intervenire, il Prefetto ha invitato i sindacati “ad attenersi scrupolosamente alle procedure previste”. Una tirata di orecchie in piena regola, visto che la situazione sembra ormai sfuggita di mano.
Lunedì si terrà l’incontro fra i sindacati e il sindaco Orlando, ma il clima resta rovente. “Nulla di nuovo ci aspettavamo e nulla di nuovo è pervenuto – hanno scritto ieri le organizzazioni dei lavoratori che confermano di tornare al lavoro la domenica, ma astenendosi dallo straordinario in settimana – Com’era prevedibile i temi oggetto della vertenza, extracosti e Pef tari, ricapitalizzazione e rientro dei crediti saranno affrontati lunedì”. E i sindacati alzano addirittura il tiro: “Se non fosse per il senso di responsabilità verso la città, altro che un mero stato di agitazione che ha solo voluto richiamare la giusta attenzione sulla necessità di garantire la continuità aziendale e che ha prodotto pseudo-disservizi, che qualcuno ha volutamente e mediaticamente amplificato, solamente per spostare sull’esercizio dei diritti dei lavoratori le proprie inefficienze”.
La Rap, a cui il Professore ha affidato il compito di trovare una soluzione, ammette i disagi, ma chiede la revoca dello stato di agitazione. “A nulla sono valse nemmeno le rassicurazioni fornite dall’amministrazione comunale – riconoscono il presidente Giuseppe Norata e il Direttore Roberto Li Causi – L’attenzione sui conti aziendali e sugli aspetti di liquidità sono e saranno oggetto di attenzione da parte della governance di Rap, ma non può essere trascurata la necessità di avviare la regolarità del servizio di raccolta dei rifiuti e non può essere sottovalutata la massima attenzione che il sindaco sta riservando in prima persona alla società partecipata”. “Fallito questo ulteriore esperimento di conciliazione la Rap – continuano Norata e Li Causi – si provvederanno ad esperire in raccordo con l’amministrazione comunale senza indugio tutte le attività per salvaguardare la città e saranno avviate specifiche verifiche degli strumenti contrattuali”.