Le rotte dell'immondizia siciliana | I sindaci: "Tenete i rifiuti in casa" - Live Sicilia

Le rotte dell’immondizia siciliana | I sindaci: “Tenete i rifiuti in casa”

Ecco dove i Comuni porteranno la spazzatura. In qualche caso gli autocompattatori viaggeranno per oltre 300 chilometri.

Il caos discariche
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PALERMO – “Tenete i vostri rifiuti a casa”. Sono diversi i Comuni che hanno avvertito i propri cittadini: la raccolta subirà ritardi e problemi. “Non potremo assicurare il servizio”, hanno messo nero su bianco molti sindaci. Il problema, insomma, in gran parte della Sicilia non è stato affatto superato. L’ordinanza che ha “riaperto” le discariche, non ha però concesso alcuna deroga a Siculiana e Gela. E così, sono decine i Comuni che saranno costretti a viaggi lungo la Sicilia: dall’Agrigentino alla discarica Sicula Trasporti, tra Catania e Lentini. Dal Nisseno a Motta Sant’Anastisa, nel Catanese. I viaggi dei rifiuti in qualche caso supereranno i 300 chilometri.

I sindaci: “Tenete i rifiuti in casa”

La rotta degli autocompattatori disegna i profili di un fallimento. Quello della gestione dei rifiuti in Sicilia. Sempre in emergenza, sempre in affanno. E adesso, ecco fioccare gli avvertimenti dei sindaci. Aveva iniziato già nei giorni scorsi il primo cittadino di Agrigento, Lillo Firetto. Oggi è il di tanti colleghi. A Sciacca, ad esempio, il sindaco Fabrizio Di Paola ha fatto sapere che da oggi “il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani indifferenziati e il servizio di svuotamento dei cassonetti non potranno essere garantiti con regolarità” e il sindaco chiede “in particolare, di ridurre al minimo il conferimento dei rifiuti indifferenziati e di non disfarsene in alcun modo se i cassonetti sono già pieni”. Un invito ancora più perentorio, invece, arriva da Canicattì: “Chiediamo a cittadini – si legge in una nota dell’amministrazione comunale – di essere pazienti e di tenere i rifiuti a casa”. È l’effetto immediato della chiusura della discarica di Siculiana, della Catanzao Costruzioni, sprovvista, come ha fatto notare il governo in questi giorni, del fondamentale impianto di trattamento meccanico-biologico.

E all’orizzonte, per quei sindaci, ecco lunghi e costosissimi viaggi, con autocompattatori colmi di rifiuti. Vetture che in molti casi non sono nemmeno in grado di coprire quelle distanze. Come spiega ad esempio il sindaco di Sciacca: “A fatica – racconta Fabrizio Di Paola – i nostri camion riuscivano a compiere il tragitto per Siculiana, poche decine di chilometri. Come potranno mai giungere fino a Lentini?”. Perché l’ordinanza prevede, intanto fino al 30 giugno, per poi riprendere con dettagli diversi fino alla fine di novembre, la nuova destinazione dell’immondizia dei Comuni. E la questione riguarderà decine di centri. A cominciare dall’Agrigentino. Dove già i sindaci pensano a “discariche fai da te” per poter gestire l’emergenza. Dando l’idea di una sistema definitivamente imploso.

Dalla Provincia di Agrigento a Lentini

Oltre al capoluogo di provincia, saranno tantissimi i Comuni che dovranno mutare la rotta dei propri camion: da Siculiana a Lentini, appunto. È il caso di Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Camastra, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Belice, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano di Quisquina, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula. Solo per rendere l’idea, la distanza tra quei Comuni e la discarica di Lentini oscilla tra i 150 e i 300 chilometri. Tutti da percorrere, con i camion pieni di rifiuti.

I Comuni del Palermitano

Lo stesso problema, legato alla chiusura della discarica di Siculiana, investirà moltissimi Comuni del Palermitano e del Nisseno. È il caso di Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Baucina, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Bolognetta, Borgetto, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Camporeale, Capaci, Carini, Castronuovo di Sicilia, Cefalà Diana, Chiusa Sclafani, Ciminna, Cinisi, Contessa Entellina, Corleone, Ficarazzi, Giardinello, Giuliana, Godrano, Isola delle Femmine, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri, Monreale, Montelepre, Palazzo Adriano, Partinico, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Terrasini, Torretta, Trappeto, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate e Villafrati. Anche in questo caso le distanze sono enormi: da Balestrate, giusto per fare un esempio, la discarica dista oltre 300 chilometri. Alcuni di questi Comuni, però, dal primo luglio potranno portare i propri rifiuti in parte a Palermo, nella discarica di Bellolampo, e in parte nel Catanese.

Da Marsala alla Sicilia orientale: un viaggio di 350 chilometri

La chiusura di Siculiana, però, comporterà disagi anche a Comuni di altre province, come quella di Caltanissetta. In questo caso i rifiuti dovranno arrivare fino alla discarica di Oikos, a Motta San’Anastasia. È il caso dei Comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Marianopoli, Milena, Montedoro, Mussomeli,, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sutera, Vallelunga Pratameno. Mentre c’è anche un Comune del Trapanese, cioè Marsala, a dover “cambiare discarica”. E in questo caso, il viaggio dei rifiuti taglierà a metà la Sicilia: la distanza tra la cittadina trapanese e la discarica della Sicula Trasporti è di quasi 350 chilometro.

La chiusura di Gela

Ma come detto, oltre a quella di Siculiana, non ha riaperto quella di Gela. E così, ecco novità in vista e lunghi viaggi anche per i Comuni che conferivano nella discarica dell’Ato ambiente Caltanissetta 2. I rifuti in questo caso viaggeranno verso la Sicula Trasporti tra Catania e Lentini: una novità che riguarderà i Comuni di Butera, Delia, Gela, Mazzarino, Niscemi, Riesi, Sommatino e Piazza Armerina (provincia di Enna). Tutti in giro, tutti in viaggio. Inizia il tour dell’immondizia siciliana.

I viaggi fuori dall’Isola

E l’immondizia siciliana non viaggerà solo all’interno dell’Isola. Dalla Sicilia la spazzatura potrà viaggiare in nave o su gomma verso altre Regioni. E’ uno dei punti dell’ordinanza sui rifiuti che ha permesso di riaprire le discariche scongiurando l’emergenza, firmata ieri sera dal governatore Rosario Crocetta, dopo il via libera del ministero per l’Ambiente. La Regione siciliana potrà stringere accordi con altre Regioni per il trasferimento dei rifiuti, che comunque prima dovranno essere trattati. L’ordinanza rimarrà in vigore fino al prossimo 30 novembre.


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