PALERMO – È il giorno della verità sul fronte dei rifiuti. Circa duecento sindaci siciliani sono col fiato sospeso in attesa della ordinanza promessa dal governo regionale che dovrebbe mettere una pezza al problema nato dallo stop dell’impianto Tmb di Lentini della Sicula Trasporti.
Quarto giorno di stop all’indifferenziata
Sabato l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, ha ribadito che l’ordinanza consentirà il conferimento temporaneo dei rifiuti, prima destinati al Tmb di Lentini e poi in altre discariche, in altri impianti già autorizzati nell’Isola. Con quella di oggi, intanto, salgono a quattro le giornate di stop alla raccolta dei rifiuti indifferenziati e nelle città siciliane sale la preoccupazione.
Le soluzioni last-minute dei sindaci
Alla finestra grandi centri da un capo all’altro della Sicilia, come Catania e Marsala, ma anche i piccoli comuni che comunque in questi giorni sono comunque riusciti a tenere botta grazie soprattutto alle alte percentuali di raccolta differenziata.
Alcuni sindaci hanno emesso ordinanze per vietare ai cittadini il deposito dell’indifferenziato, altri si sono attrezzati con i mega cassoni che consentono di abbancare rifiuti togliendoli dalle strade e guadagnando 72 ore in più. Soluzioni last minute che rappresentano boccate d’ossigeno per gli amministratori locali. Stratagemmi che finora hanno consentito di scongiurare l’arrivo della vera emergenza, con tanto di discariche per le strade della Sicilia.
Riflettori su Catania
Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, domenica ha pubblicato un nuovo video nel quale ha ribadito le rassicurazioni giunte dalla Regione rispetto al provvedimento straordinario che dovrebbe firmare il governatore Renato Schifani. A Catania, nonostante il calendario di raccolta abbia dato una mano, la tensione è palpabile. Le grandi città, infatti, soffrono per l’elevata quota di rifiuti indifferenziati prodotti giornalmente e che fino a venerdì venivano trasferiti a Lentini per essere trattati.
Messina si smarca
Fuori dall’area di rischio, invece, Messina, che nelle scorse settimane ha portato a termine una gara che consentirà di trasferire i rifiuti in un impianto di Termini Imerese. “Avevamo previsto anche questo per tempo e proceduto infatti ad una gara per individuare un impianto diverso ed a costi più contenuti rispetto a Lentini”, ha affermato il sindaco Federico Basile parlando di una crisi sui rifiuti nata “per colpa e carenze di altri”.
Critiche arrivano anche dal deputato regionale di Sud chiama Nord Giuseppe Lombardo, che per primo venerdì lanciò l’allarme dopo la chiusura dell’impianto di Lentini figlia di un provvedimento della Regione e del gip del tribunale di Catania. “Un disastro annunciato – ha rimarcato Lombardo, che è anche sindaco di Roccalumera -. Nessuno ci ha pensato per tempo”.
Gli impianti Tmb censiti dalla Regione
Negli uffici della Regione, intanto, si fa la conta dei pochi impianti Tmb disponibili in Sicilia. Il Piano regionale dei rifiuti ne ha censiti otto, due dei quali (quello di Trapani Servizi e Lentini) al momento fuori gioco. Restano Cammarata (Traina Srl), Gela (Impianti Srl Ato 4), Palermo (Bellolampo, Rap), Polizzi Generosa (Ecogestioni Srl), Enna (Ambiente e Tecnologia Srl) e Ragusa (Srr Ato 7). Siculiana, discarica della quale tanto si è scritto in questi giorni, potrebbe soltanto ricevere rifiuti già trattati e ha comunque una capienza ridotta.
L’ordinanza che dovrebbe arrivare oggi aiuterà a diradare la nebbia e a capire, soprattutto, se l’impianto della Sicula Trasporti continuerà ad avere un ruolo (e se sì di che tipo) nella corsa contro il tempo per scongiurare l’ennesima crisi dei rifiuti in Sicilia.