PALERMO – “Rifondare il centrodestra su antichi valori traducendo le voci delle piazze in azioni di governo”. Uno sguardo al passato, in particolar modo ad Alleanza Nazionale, ma con un partito nuovo che Vuole essere la voce di tutti coloro che sono stati delusi dal Pdl. Questo è l’obiettivo di Fratelli d’Italia, il movimento fondato da Guido Crosetto, Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, che oggi a Palermo all’Nh hotel ha incontrato i militanti e gli elettori siciliani.
In una sala gremita, prima dell’intervento dell’ex ministro della Gioventù, hanno preso parola i consiglieri di quartiere Davide Gentile e Giovanni Colletti, l’ex assessore comunale Raoul Russo, ora candidato al Senato, e Carolina Varchi, numero due della lista in Sicilia occidentale. Gentile, che ha ricordato Marzio Tricoli, ha subito lanciato una stoccata contro Il prima amato e adesso odiatissimo Gianfranco Finì, definendo “anti-politica” la decisione di tenere un comizio elettorale in via D’Amelio, perché “un luogo che dovrebbe stare fuori dalla competizione elettorale”. Anche se, durante la manifestazione, ė stato trasmesso un filmato con protagonista il giudice Paolo Borsellino, spesso citato come simbolo della propria azione politica.
Raoul Russo, invece, ha spiegato il triplice obiettivo del movimento: “Sconfiggere il centro-sinistra parolaio e demagogico, il qualunquismo di Beppe Grillo, e il centrismo pericoloso di Monti, Casini e Fini che hanno affamato il Paese”. Sulla stessa scia l’ex vice-presidente nazionale di Giovane Italia, Carolina Varchi, che ha assicurato che “Fratelli d’Italia non cederà a compromessi” e ha svelato che il loro candidato premier è proprio Giorgia Meloni. Quest’ultima ha cominciato il suo lungo intervento, premettendo che se lei, La Russa e Crosetto avessero voluto riconquistare la poltrona, sarebbero rimasti nel Pdl ma hanno deciso di rischiare “tutto quello che abbiamo perché vogliamo sapere dagli italiani se ci meritiamo il loro consenso”.
La Meloni, visibilmente provata dal peregrinare qua e là per l’Italia, ha affermato che il suo movimento vuole un “centrodestra meritocratico che selezioni la propria classe dirigente non in base a quanto sono carini o di chi sono amici” perché il Paese “non ha bisogno di ‘Yes Man'”. Infine, la leader femminile del movimento, paragonandosi a Giovanna D’Arco con la speranza di “non fare la stessa fine”, si è congedata con una celebre frase della Santa francese: “Bisogna dare battaglia perché Dio conceda vittoria”.