Riforma urgente del sistema Ipab |La richiesta di Foti e Forzese - Live Sicilia

Riforma urgente del sistema Ipab |La richiesta di Foti e Forzese

Discriminazioni e mancanza di prospettive. Sono quelle che denunciano i due deputati regionali che chiedono una profonda revisione del settore che sostiene, grazie ai tanti che ci lavorano, parte importante dei servizi sociali.

la conferenza
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CATANIA – Una riforma delle Ipab, attesa da oltre quindici anni, oggi ancora più necessaria alla luce dell’atteggiamento della Regione. La chiedono all’unisono i deputati regionali Angela Foti e Marco Forzese che, stamattina, hanno illustrato alla stampa le motivazioni per le quali chiedono una legge che riorganizzi l’intero sistema. Oltre a chiedere spiegazioni alla dirigente del Servizio 7 della Regione, Gabriella Garifo, che, in relazione all’approvazione dei piani di rientro decennali presentati da molte strutture,  avrebbe applicato metri di giudizio diversi a parità di requisiti. “Si chiarisca cosa sta avvenendo al Servizio 7 – afferma – e qualcuno spieghi il comportamento della dirigente che sta operando discriminazioni che, in assenza di risposte, andrebbe rimossa”.

La Foti, in data 3 Marzo 2015, ha presentato come prima firmataria e insieme a tutto il gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, un’interrogazione parlamentare, indirizzata al Presidente della Regione, all’Assessore regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro , riguardante:Informazioni circa possibili comportamenti discriminatori nella valutazione degli atti oggetto del controllo di legittimità da parte proprio del Servizio/7 IPAB del Dipartimento della famiglia e delle politiche sociali.

“La situazione attuale – spiega la Foti – pone queste strutture sotto attacco anche della burocrazia. Per questo chiediamo una riforma urgente, che la regione annuncia da due anni ma che non ha mai portato in commissione. Abbiamo voluto dare enfasi anche al fatto – prosegue – che, all’ interno del Servizio 7, ci siano atteggiamenti discrezionali e trattamenti di disparità”.Che avrebbe comportato per alcune l’ottenimento del contributo regionale, escluso per le altre.

Sono circa 157 le Ipab siciliane in totale. Di queste, secondo la Foti, sono una settantina effettivamente erogano servizi, altre affittano il patrimonio immobiliare di alto pregio. I dipendenti a tempo indeterminato sono circa 450. “Per queste strutture – continua – la Regione contribuisce con meno di tre milioni egli altri costi li sostengono gli utenti e i Comuni. Il valore del patrimonio delle ipab si aggira intorno al centinaio di milioni di euro – incalza: occorre valorizzarlo e devolvere il ricavato ai servizi sociali. Abbiamo inserito questo nel disegno di legge”.  Dello stesso avviso Marco Forzese. “Le Ipab vanno riformate – conclude – così non funzionano e creano disagi ai lavoratori e agli assistiti”.

 


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