Riforme pericolose e nodi irrisolti ma l'Italia si divide sul Ballo del Qua Qua - Live Sicilia

Riforme pericolose e nodi irrisolti ma l’Italia si divide sul Ballo del Qua Qua

Un Paese intento a disquisire di John Travolta

Ci sarebbe davvero da ridere se in questo momento storico non ci fosse, purtroppo, tanto da piangere. A qualcuno, a troppi, evidentemente piace perdere ore a leggere, a commentare gli articoli e la valanga di post-social sull’ormai famigerato balletto del “Qua Qua” messo in scena, a Sanremo, da Fiorello e Amadeus con in mezzo uno spazientito (forse) John Travolta.

La pericolosità di certe riforme…

Uno scandalo! Ciò mentre da europei dovremmo essere abbastanza preoccupati delle guerre fuori l’uscio di casa, delle continue morti in mare di poveri disperati, delle enormi contraddizioni all’interno della UE; mentre da italiani dovremmo allarmarci per delle riforme che non sono solo costituzionalmente delle cag…te pazzesche, detto alla Fantozzi, ma pure assai pericolose.

Le vere emergenze

Mi riferisco al cosiddetto premierato all’italiana che mina profondamente i delicati equilibri tra poteri concepiti saggiamente dai Padri costituenti, e all’Autonomia differenziata, una seria minaccia all’unità del Paese e alle malmesse regioni del Sud. Mentre da siciliani dovremmo essere proprio incazzati per le “emergenze” di sempre mai risolte: rifiuti, sanità, lavoro, acqua. E sì, manca l’acqua in pieno 2024. Adesso rischiamo il razionamento estremo, di rimanere all’asciutto per la siccità e il vuoto degli invasi.

L’acqua, bene di cui occuparsi

Ovviamente, non si dice che il sottosuolo della Sicilia è ricco d’acqua, non si dice che ne disperdiamo una quantità vergognosa (il 42%! ) colpevoli le reti fatiscenti, i furti e gli allacci illeciti, non si dice che i governi regionali di centrosinistra e di centrodestra, fino all’attuale, se ne sono allegramente disinteressati lasciando oggettivamente campo libero ai privati dell’acqua, non di rado con incursioni della criminalità organizzata. Esattamente come accade con i rifiuti. Poi, da europei, italiani e siciliani registriamo la poderosa e legittima protesta in tutta Europa, quindi anche in Italia e in Sicilia, di agricoltori e allevatori. Però, si sa, il premier Meloni e compagni sono assai concentrati nel regalare più ampi poteri all’uomo o alla donna della Provvidenza di turno con l’elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri, nel mettere il bavaglio ai giornalisti, specialmente in materia giudiziaria, nello sforzo di “sciogliere” l’Italia separando tragicamente il nord dal sud. A tal proposito posti a confronto il secessionismo di Umberto Bossi impallidisce.

E in Sicilia…

Il presidente Schifani, invece, è impegnato, stretto tra gli appetiti famelici di partiti, correnti e onorevoli big sponsor, a tenere su il fragile tavolo della maggioranza – solido quando conviene ai commensali – non per garantire le riforme necessarie – risolvere o tentare di risolvere le “emergenze” di cui sopra – ma per approvare, accenniamo a un paio di questioni, la “salva ineleggibili” e la moltiplicazione delle poltrone ripristinando le Province, senza peraltro riuscirci a causa dei mal di pancia diffusi nella maggioranza, vedi le recenti nomine dei vertici di Asp e ospedali, ed espressi dai deputati regionali usando il voto segreto. Comunque, non c’è problema, possiamo tranquillamente disquisire su John Travolta e sulle polemiche al vetriolo circa l’indimenticabile performance, da raccontare a figli e nipoti, del ballo del “Qua Qua”.

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