PALERMO – Il bomber di scorta, che all’occorrenza fa anche da mediano e regista. Luca Rigoni non è più una sorpresa per i tifosi del Palermo, che hanno trovato nel centrocampista proveniente dal Chievo un’insperata macchina da gol. Già cinque reti segnate in campionato, record personale battuto nella serata trionfale di San Valentino, quando al “Renzo Barbera” è caduto nientemeno che il Napoli di Benitez, piegato anche dai colpi della mezzala di mister Iachini. Il tutto dopo aver passato mesi a rimbalzare fra il ruolo di regista e quello di interno, interditore con licenza di spingere o metodista con obblighi di costruzioni, senza dare mai segni di cedimento. Lui come tutto il Palermo, che continua una marcia trionfale verso la conclusione di una stagione sorprendente.
Il rendimento di Rigoni in questa prima parte di stagione è stato più che positivo. Non solo lavoro sporco in mediana, ma anche tempi d’inserimento perfetti e fiuto del gol da fare invidia agli attaccanti di mister Iachini: “Avevo già giocato in questo ruolo 10 anni fa. Sinceramente spero di continuare con questo rendimento”. Prestazioni che probabilmente stanno rendendo la stagione di Rigoni la migliore in tutta la sua carriera: “Non lo so, ma di sicuro è uno dei migliori, anche per la mia media realizzativa. Un fioretto per la doppia cifra? Magari salgo a Santa Rosalia, i miei amici palermitani mi hanno detto che ci tenete molto”. E sul gol più bello realizzato finora, Rigoni non ha dubbi: “Penso che sia stato l’ultimo contro il Napoli, ma spero che il più bello sia il prossimo”. Mirino puntato su Cesena e Juventus dunque? “Anche a me non dispiacerebbe…”.
Ma Rigoni per il Palermo non è solo sinonimo di gol. Si è confermato come uno dei centrocampisti più affidabili dell’intera rosa di Iachini, sia nel ruolo di mezzala (“Avevo già giocato in questo ruolo 10 anni fa”, ammette l’ex Chievo), che in quello di regista, dove ha saputo adattarsi alla perfezione: “Sono due ruoli diversi, mi adatto alle situazioni anche se negli ultimi anni avevo giocato davanti alla difesa”. Quello che non manca mai, qualunque ruolo possa occupare, è la grinta messa in campo per ottenere la vittoria: “Io penso che la squadra abbia sempre dato il massimo non mollando di un centimetro. Vogliamo tornare a vincere. Vogliamo dare il massimo in tutte le partite da qui alla fine, il gruppo vuole tornare a vincere”. Tre punti subito, senza troppe discussioni sul modulo: “Per me è uguale, sia difesa a quattro che a cinque mi trovo bene”. Il tutto, ancora una volta, affidandosi ai giocatori di maggiore classe come Vazquez e Dybala: “Vedendoli i primi giorni qui a Palermo ho capito che avevano grandi potenzialità. Sicuramente tutto più semplice quando giochi accanto a compagni di grande qualità come loro”.
Non solo calcio, però. Perché Rigoni è uno di quelli che sta a Palermo da meno tempo, senza aver però subito problemi di ambientamento: “Qui sto da Dio! A Palermo mi trovo benissimo, speriamo di continuare così l’anno calcistico. L’impatto è stato sicuramente positivo, io frequento molto Mondello e mi piace tanto. Posto magnifico, tifosi unici. il mare di Mondello è di sicuro la cosa più bella della città. Da tanto tempo volevo venire qui, è una piazza che mi è sempre piaciuta. La squadra di sicuro è prestigiosa, voi lo sapete”. Il numero 27 rosanero (“è la somma delle date di nascita di mia moglie e di mio figlio”, spiega Rigoni) scherza anche sul clima palermitano: “Oggi una bufera! Comunque di solito è molto bello stare qui”. E quando gli si chiede se ha intenzione di chiudere la carriera in Sicilia, la risposta è sibillina: “Il futuro non lo conosciamo, sono appena arrivato, Chi lo sa, magari…”.