Rimpasto, asse Pd-Udc | "Crocetta faccia una proposta" - Live Sicilia

Rimpasto, asse Pd-Udc | “Crocetta faccia una proposta”

Vertice al Nazareno tra Faraone, Raciti, Cesa e D’Alia. I due partiti d’accordo sulla necessità di un nuovo governo chiedono al governatore di dire cosa intende fare. E c’è chi evoca lo spettro del commissariamento

PALERMO – La riunione romana c’è stata. Con un convitato di pietra. Rosario Crocetta, infatti, non c’era. C’erano invece gli stati maggiori di Pd e Udc. I due partiti che hanno rappresentato la spina dorsale della coalizione che alle ultime regionali ha sostenuto la corsa dell’ex sindaco di Gela. Centristi e democratici hanno rinsaldato ieri sera il loro asse. Passando la patata bollente proprio a Crocetta, a cui adesso Pd e Udc chiedono di fare una proposta, in una riunione con tutte le forze della coalizione, troncando il rito degli incontri bilaterali che in questi due giorni non hanno aiutato a uscire dall’impasse.

Al Nazareno, la sede della segreteria nazionale del Partito democratico, si sono visti in quattro ieri sera per parlare di Sicilia. Per i democratici c’erano il plenipotenziario di Matteo Renzi, Davide Faraone e il segretario regionale Fausto Raciti. Per l’Udc c’erano il segretario nazionale Lorenzo Cesa e l’ex ministro Gianpiero D’Alia, che solo pochi giorni fa ha sfidato Cesa al congresso, perdendo per pochi voti, ma che resta il leader indiscusso dei centristi in Sicilia. Un vertice a quattro senza il governatore, che ieri a Roma ha avuto modo di incrociare Renzi e di parlare con Del Rio e Faraone, per intensificare i rapporti romani e cercare sponde col governo nazionale.

Nell’incontro del Nazareno tra Pd e Udc la sintonia è stata profonda. I due partiti hanno convenuto di chiedere al presidente della Regione di farsi lui carico di avanzare una proposta alle forze politiche della maggioranza. Una proposta che parta dal programma, illustrando i passi che si intendono compiere sul fronte del risanamento dei conti, che versano in una situazione drammatica tanto più dopo l’impugnativa del commissario dello Stato e in assenza della manovra correttiva che solo oggi è arrivata a Palazzo dei Normanni. E poi, altro punto dolente, i partiti chiedono a Crocetta quali strategie si intendono mettere in atto sul fronte della programmazione dei fondi europei. Terzo punto, il più controverso, quello relativo al nuovo assestamento della giunta.

Su questo punto, Pd e Udc esprimono una posizione analoga, riassumibile nell’espressione “nuovo governo”. Insomma, non un aggiustamento, un tagliando, o qualche ritocchino, come ha sempre predicato il governatore, ma una giunta tutta nuova (o quasi) per aprire con nuovo slancio una fase due della legislatura. Una posizione su cui Raciti, molto determinato già l’altro giorno nel vertice fiume di cinque ore con il governatore, non intende fare passi indietro, sostenuto da tutte le correnti del partito. L’Udc condivide questa impostazione ed entrambi i partiti propendono per l’ipotesi di inserire in giunta assessori politici, chiudendo la fase dei tecnici d’area. Un punto questo su cui ieri si è registrata l’apertura di Crocetta, che ha accantonato le pregiudiziali sulla presenza di assessori politici.

Anche su questo, Pd e Udc passano la palla a Crocetta e chiederanno già da oggi di farsi lui carico di avanzare una proposta ai partiti sui criteri di scelta dei nuovi assessori. Saranno poi i partiti a valutare la proposta del governatore.

Insomma, gli azionisti di riferimento della maggioranza intendono andare alla stretta finale, evitando meline e sotterfugi. Domenica è in programma l’assemblea regionale dei democratici. Poi scatterà il conto alla rovescia per la nascita del Crocetta bis, governatore permettendo.

Il presidente, infatti, non ha certo fatto mistero di non condividere l’idea di un azzeramento della giunta, che suonerebbe  a suo modo di vedere come un’implicita bocciatura dell’operato del governo attualmente in carica e che darebbe l’impressione di un presidente “rivoluzionario” commissariato dai partiti. Uno scenario a cui Crocetta non intende arrivare e contro il quale si è detto pronto anche al gesto estremo delle dimissioni. Ma con Pd e Udc intenzionati a fare quadrato, sarà difficile per il governatore tenere il punto. E apporre veti a questa o quella candidatura. Sul nome di Giovanni Pistorio, segretario regionale del partito che Crocetta non vorrebbe in squadra, i centristi sembrano intenzionati alle barricate.

La quadra, insomma, non sarà facile da trovare. Anche se dal canto suo, Crocetta proverà a blindare le intoccabili Borsellino, Scilabra e Vancheri, salvando anche Michela Stancheris che verrebbe “adottata” da un dei movimenti a lui vicini. Intanto, le piccole schermaglie e i diversivi si susseguono come da copione, Ieri qualcuno faceva circolare la voce di un possibile accordo sull’ingresso in giunta di giovani deputati alla prima legislatura, ipotesi liquidata con un sorriso disincantato dai big della coalizione, e letta da qualcuno come il tentativo di lusingare qualche giovane leva per metterla contro i vertici del rispettivo partito. Giochi, tattica, meline. Ma il tempo stringe. E nella riunione romana di ieri sera qualcuno ha evocato lo spettro del commissariamento della Regione, spauracchio non certo fantasioso se non si approverà in tempi ragionevoli la manovra correttiva. Che senza un’intesa sul rimpasto difficilmente potrà vedere la luce in aula.


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