PALERMO- La maggioranza cerca la quadra sul rimpasto. Il verticedi mezzogiorno è stato posticipato e sta per cominciare a Palazzo d’Orleans, dove sono arrivati i leader e i capigruppo dei partiti. I paletti sono stati fissati e ci sarebbe un’intesa di massima tra le forze politiche, con due eccezioni. I casi aperti sono quelli dell’Udc e di Articolo 4, che, con motivazioni diverse, non condividono lo schema proposto da Crocetta.
Lo schema immaginato dal governatore prevede che i 12 assessori vengano distribuiti così: quattro al Partito democratico che accetterebbe di inserire nella quaterna Nelli Scilabra, riconfermandola alla Formazione; due andrebbero all’Udc, che perderebbe quindi un posto in giunta alla luce del ridimensionamento del suo gruppo all’Ars; uno a testa andrebbe ai partiti più vicini al governatore, cioè Articolo 4, Drs e Megafono; due uscenti “intoccabili”, cioè Lucia Borsellino e Linda Vancheri sarebbero in carico all’intera coalizione; un ultimo posto resterebbe a disposizione del presidente.
Nel dettaglio, il Pd dividerebbe i suoi tre posti rimanenti accontentando le tre correnti principali del partito (renziani, cuperliani e Areadem). Uno dei tre assessori democratici sarà l’erede di Luca Bianchi al Bilancio, nome da concordare col governo nazionale. I Drs, malgrado gli slanci di Marco Forzese che oggi ha fatto sapere di essere pronto a dimettersi da deputato se gli chiedessero di fare l’assessore, dovrebbero puntare invece su Maurizio Croce, commissario straordinario delegato per il dissesto idrogeologico, che andrebbe al Territorio. Il Megafono adotterebbe l’ex collaboratrice di Crocetta Michela Stancheris, che resterebbe in giunta (ma non è scontato che mantenga la delega al Turismo).
Ma i conti non tornano, come detto, per Udc e Articolo 4. I casiniani hanno già detto di essere pronti a riconsiderare la loro permanenza al governo. Chiedono di mantenere la loro delegazione, nel rispetto del patto elettorale originario che ha sostenuto Crocetta in campagna elettorale. Fu proprio Gianpiero D’Alia a lanciare il nome di Crocetta come candidato della coalizione Pd-Udc.
Articolo 4, dal canto suo, chiede almeno due assessori. Il partito di Lino Leanza è il secondo della coalizione per numeri all’Ars (nove deputati) e fonda la sua richiesta quindi su ragioni di proporzionalità e rappresentanza, reclamando anche la lealtà della sua pattuglia al governatore. Ieri, nel confronto con gli alleati, Leanza ha detto di essere pronto a dare l’appoggio esterno al governo, rinunciando all’assessore che Crocetta è disposto a riconoscere al movimento. Un nome su cui puntava Articolo 4, Paolo Ezechia Reale di Siracusa, non sarebbe però gradito agli alleati. La trattativa prosegue in cerca di un accordo.