L'assessore Di Giovanni punta| sul collegamento con le Eolie - Live Sicilia

L’assessore Di Giovanni punta| sul collegamento con le Eolie

A un anno dall'elezione della nuova amministrazione, il pluridelegato assessore racconta i passi fatti, i risultati raggiunti e i progetti avviati. Uno dei quali potrebbe realizzarsi, ora che la diga foranea è stata consegnata.

CATANIA – Tante deleghe, molte ambizioni, alcuni sogni in sospeso. Antonio Di Giovanni, assessore tra le altre cose all’Ambiente e verde pubblico,allo Sport, al Porto e Mare, alle Politiche comunitarie e alla Protezione civile del Comune di Riposto, e rappresentante provinciale del Megafono di Crocetta, racconta a LivesiciliaCatania del “nuovo corso” della cittadina ionica, nota per essere il porto del Mediterraneo e ricca di fermento. In particolare nella stagione estiva. Numerose le iniziative promosse da Di Giovanni che, a iniziare dal piano di utilizzo del demanio marittimo, passando per i servizi ai cittadini e il ritorno degli aliscafi per le Eolie, arrivando alla sicurezza, mira a cambiare il volto della cittadina.

Tante deleghe, tante responsabilità. Da dove vogliamo partire?

Senza dubbio dal Pudm, il Piano di utilizzo del demanio marittimo, elaborato nel 2008 e all’avanguardia per l’epoca, ma mai approvato perché bloccato alla Regione per via delle interpretazioni dell’incidenza di Via Vas. Con quel progetto noi ridisegnavamo la funzione del mare, valorizzavamo i torrenti, implementavamo aree attrezzate secondo la normativa dell’epoca, ora lo stiamo aggiornando. Abbiamo analizzato le emergenze architettoniche e le criticità che possono essere foriere di pericolo. È uno strumento fondamentale, è un modo di restituire al nostro territorio la dignità di essere cittadina marinara. Una vicenda che sto seguendo in prima persona al Demanio Territorio e Ambiente.

Quali sono i vantaggi dati dal Piano a Riposto? Quanto è importante che la Regione lo sblocchi?

È fondamentale. Con il Pudm Riposto ha la possibilità di rifunzionalizzare il rapporto con il mare, aumentare le aree attrezzate, pubbliche e private. La sua assenza impedisce di pianificare il territorio anche in questo senso.

Quale l’iter?

È stato elaborato nel 2008 e il carteggio con la Regione si è interrotto nel 2011. Poi non se n’è saputo più niente e noi lo abbiamo tirato di nuovo fuori.

Politicamente parlando, è una priorità della gestione attuale e, in particolare, del suo mandato?

Una cosa così importante, elaborata nel 2008 e ferma da allora, deve essere sbloccata. Stiamo seguendo con attenzione l’iter per uno strumento per noi importantissimo. Non averlo comporta per la città anche perdite economiche, perché il Pudm sarebbe un gran vantaggio per la città. Il Piano lo abbiamo elaborato, e ora lo stiamo aggiornando, in base a quattro punti fondamentali: ergonomia, cioè il mare deve essere leggibile, economia, perché questo può produrre sia risparmi che utili per la pubblica amministrazione, estetica, un lungomare bello completa un paesaggio già meraviglioso, con il golfo dietro al quale si staglia l’Etna e che guarda a Messina. E infine identità: ci sono alcuni tratti peculiari della nostra cittadina, che vanno tutelati. Come la Timpa che è un’area a rischio idrogeologico e se non si interviene, rischia di collassare a mare.

Come si sta muovendo l’assessorato?

Sopralluoghi e censimento di tutte le criticità. Per esempio ho fatto un controllo di tutti gli alvei fluviali. Noi abbiamo 8 torrenti cittadini che sono pieni di rifiuti, di canneti, di piante alloctone che sono in parte causa del fatto che noi abbiamo poca battigia. Questo è il rischio. La rena e i ciottoli che non arrivano a mare non permettono il rinascimento della battigia, per cui ci sono tratti di costa dove c’è solo mezzo metro di spiaggia. Ho trovato un’amministrazione che, da quando si è insediata, ha avviato numerose iniziative in questa direzione.

Tutela del territorio va a braccetto con la Protezione civile. Cosa ci dice a proposito di questa delega?

Nel 2008 era stato approvato il Piano di rischio idrogeologico. Anche in questo caso, un piano di cui disponeva Riposto è rimasto in un cassetto, non era mai stato trasferito alla Regione. Io l’ho preso e l’ho consegnato. Adesso stiamo cercando di adeguarlo ai sensi della legge 100 del 2012 nei confronti della quale eravamo inadempienti, cioè quella che unifica i piani di rischio, e stiamo elaborando un Piano con il supporto della Protezione civile regionale, che prevede rischio idrogeologico, rischio tsunami, rischio sismico, rischio per la cenere vulcanica e rischio alluvione. E stiamo dotandoci anche di un sistema di allerta all’avanguardia.

Come fate a muovervi con i vincoli del piano di rientro?

Io mi avvantaggio della mia capacità di interconnessione con gli uffici regionali, per cui lotto a piè sospinto per creare le condizioni che escludono oneri per l’amministrazione comunale. E noi siamo fortunati e il Comune è ricco di alte professionalità.

Ambiente, territorio e Protezione civile sono le sue priorità?

Assolutamente. Insieme allo sport e alle politiche comunitarie. In Giunta c’è un clima positivo e il sindaco battagliero, determinato che vuole far bene sollecita tutti a fare il proprio dovere.

Lei ha un pallino, portare i flussi turistici a Riposto e riattivare i collegamenti con le isole. È rimasto un desiderio o è un progetto che sta portando avanti?

Non mi anima solo l’idea di aumentare i flussi turistici. Non mi occupo specificatamente di turismo, che non è mia delega, ma mi occupo di porto che a Riposto vale a dire la delega all’infrastruttura che per noi è la bussola per il turismo,. Da alcuni anni c’era la diga foranea non accessibile né fruibile. Perché non era stata consegnata all’Autorità marittima. Fino a un mese fa, come comunicato dal sindaco Caragliano e dall’assessore Sgarlata. Con quest’opera, il porto potrà ospitare navi di medio tonnellaggio e imbarcazioni fino a 180 metri di lunghezza. Potranno attraccare imbarcazioni per 15 passeggeri, come quella che raggiungono le isole. Questo sarà un grande volano. Abbiamo un porto che ha cantieristica, ittico, diporti stico ma il collegamento con le isole potrebbe essere un grande volano.

La cosa più importate realizzata in questo primo anno?

Sicuramente l’aggiornamento del Piano di Protezione civile, l’aggiornamento in tutta la materia. La trasformazione della sicurezza da promessa in azione.

Per finire, ultimamente ha preso posizione contro alcune scritte razziste comparse sui muri ripostesi. Una nuova battaglia?

Sono profondamente indignato della plurima e reiterata presenza di scritte inneggianti al fascismo e all’odio raziale nel territorio ripostese. Diventa prioritario appellarsi all’alto senso civico dei nostri concittadini affinché tutti si adoperino nel segnalare questi scempi che infangano il buon nome di Riposto. A tal proposito, voglio ringraziare Riposto Bene Comune. Presto convocheremo le consulte dell’associazionismo per stabilire strategie di sensibilizzazione e azioni di ripristino dei luoghi, sicuri di interpretare il pensiero dei più. Unitamente a ciò, chiederemo alle forza dell’ordine di intensificare i controlli, perché, oltre al dispiacere per il contenuto delle scritte, abbiamo la necessità di arginare gli atti di vandalismo che aggravano le nostre magre casse comunali.

 


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