PALERMO – Momenti di paura la scorsa notte nella zona dei cantieri navali, dove alcuni cittadini hanno lanciato l’allarme ai vigili del fuoco per presunte crepe all’interno delle loro abitazioni. La segnalazione al comando provinciale è arrivata da vicolo Pipitone, una piccola traversa di via Salvatore Gulì. Sul posto sono così arrivati i pompieri per accertare le condizioni della palazzina, la polizia e i tecnici del Comune. A preoccupare i residenti del civico 7, alcuni scricchiolii provenienti dall’edificio accanto, una palazzina di quattro piani dichiarata inagibile, già transennata e disabitata, dove alcuni mesi fa si è verificato il crollo dei solai.
Un precedente che non ha mai fatto stare tranquillo chi abita nella zona. Ieri sera è così stato richiesto un nuovo intervento con tanto di esperti dell’Edilizia pericolante del Comune, che non hanno rilevato segnali preoccupanti nella struttura abitata ed hanno invece disposto un ulteriore lavoro di messa in sicurezza di quella in cui si è verificato il crollo, eseguito dai vigili del fuoco. Quello transennato è l’ultimo edificio di una serie di palazzine che si trova tra vicolo Pipitone e un cortile: la zona è la stessa in cui il 18 dicembre del 2012 si è verificata la tragedia di via Bagolino.
Quella notte terribile, in cui morirono quattro persone, è ancora viva nei ricordi di chi abita nel quartiere e gli ultimi crolli che si sono soltanto recentemente verificati, aumentano la tensione. A partire da quello di quindici giorni fa in piazza garraffello, alla Vucciria, per finire con quello di martedì scorso al Capo, in via Cappuccinelle.
In questo caso, una palazzina di tre piani è letteralmente “implosa”: a rimanere in piedi soltanto i muri perimetrali. Una tragedia sfiorata: nonostante l’edificio fosse disabitato da tempo, al piano terra si trovavano tre attività commerciali, i cui titolari e dipendenti sono riusciti a mettersi in salvo solo grazie alla loro tempestività.