Risse e aggressioni in centro | "Telecamere contro i violenti" - Live Sicilia

Risse e aggressioni in centro | “Telecamere contro i violenti”

Un momento della rissa in via dei Chiavettieri

Pugno duro dopo le risse in via dei Chiavetteri (Video) e alla Vucciria (Video). Alcoltest e presto anche il droga-test. Potenziate le attività di prevenzione contro la violenza nei luoghi della movida. "I palermitani devo sentirsi al sicuro", dice il comandante dei vigili urbani. La questura: "Anche il cittadino deve collaborare". Il vicesindaco Emilio Arcuri :"Necessaria la videosorveglianza a tappeto".

Palermo - il caso
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PALERMO – “Non abbiamo paura di entrare in queste zone, anzi, i nostri interventi sono sempre più frequenti. Lo strumento più valido? Quello dei Cit, che ci permette di unire le forze anche in un periodo in cui le nostre risorse umane sono limitate”. Vincenzo Messina, comandante della polizia municipale di Palermo, commenta così la scia di violenza che negli ultimi mesi ha preso vita nel centro storico, specie nella zona della Vucciria, dove nel giro di poche settimane si sono verificate due risse, una terminata con la distruzione di un panificio e di una pizzeria in via dei Chiavettieri, l’altra sfociata in un pestaggio in via dei Cassari.

In entrambi i casi era sabato, il giorno della settimana in cui centinaia di giovani affollano le strade della Palermo vecchia. “Si tratta sicuramente delle zone sensibili della città – spiega Messina -. Alla Vucciria, e in particolare a piazza Garraffello, si aggiungono Ballarò e via Candelai”. E’ il cuore del centro storico, dove dalle irregolarità amministrative agli illeciti penali spesso il passo è breve. Ne sono una dimostrazione i risultati dei blitz delle forze dell’ordine, durante i quali sono scattati decine di arresti per resistenza a pubblico ufficiale, furto di energia elettrica e spaccio. Interventi che fotografano puntualmente una realtà in cui è l’illegalità diffusa a farla da padrone, “ma in cui adesso i provvedimenti possono essere adottati più velocemente – dice Messina -. La legalità deve essere un obiettivo di tutti, anche del cittadino. Chi acquista dall’abusivo o paga i parcheggiatori è inevitabilmente complice di meccanismi che noi tentiamo di contrastare costantemente. Il Controllo Integrato del Territorio ci permette di accorciare i tempi, di sopperire alla carenza di uomini, visto che siamo sotto organico di ottocento unità”.

L’ultimo blitz interforze si è svolto tra venerdì e sabato, ha interessato proprio i dintorni della Vucciria. Al setaccio piazza San Domenico e corso Vittorio Emanuele. E un giovane nigeriano è stato colto in flagrante dalla polizia mentre molestava una donna in piazza Marina: “Non è stato necessario chiamarci – spiegano dalla questura – eravamo già lì. L’intervento immediato dei nostri uomini ha permesso che l’aggressore venisse bloccato e arrestato, a dimostrazione che la nostra presenza nei luoghi della movida è stata potenziata. I Cit si rivelano puntualmente un metodo di intervento concreto ed immediato e si aggiungono al pattugliamento h 24 delle aree sensibili, ovvero il quadrilatero che va dalla stazione centrale, prosegue in piazza Verdi e arriva fino a piazza San Domenico e al Foro Italico. Nelle zone ad isola pedonale del centro storico, dove la concentrazione dei clienti di pub e ristoranti è più massiccia, sono inoltre presenti i poliziotti di quartiere, ogni pattuglia è formata da due unità. Ma anche i cittadini devono collaborare – aggiungono dalla questura -. Il lavoro sulla sicurezza passa pure dalla mentalità, dall’importanza della denuncia anche dei reati meno gravi e specie in certe zone della città”.

Le scene di guerriglia urbana che hanno fatto il giro del Web hanno provocato sdegno e scoraggiamento in chi abita nel centro storico. Molti residenti hanno deciso di abbandonare la zona, dicono di non sentirsi più al sicuro. “Il cittadino non può sentirsi in pericolo – sottolinea il comandante della polizia municipale – per questo occorre investire ancora sulla sicurezza urbana, collocare decine di telecamere. Noi, in base alle nostre possibilità, abbiamo aumentato il numero delle pattuglie in tutta la città: sono dieci, ovvero venti unità. I posti di controllo notturni – prosegue – hanno l’obiettivo di prevenire episodi come quelli avvenuti alla Vucciria, basti pensare che ogni fine settimana almeno tre patenti vengono sequestrate per guida in stato d’ebbrezza. Oltre all’alcoltest presto effettueremo il droga-test, che sarà introdotto entro il primo semestre del prossimo anno”.

Il sindaco Leoluca Orlando aveva già condannato la rissa di via Chiavettieri, definendola “opera di incivili barbari che vanno emarginati dal popolo della notte” e ritenendo sempre più necessario il rispetto del regolamento della movida, approvato da Sala delle lapidi il 6 novembre scorso. “Il regolamento appena adottato – dice l’assessore comunale alle Attività Produttive, Giovanna Marano, serve ad armonizzare il diritto alla quiete dei residenti con quegli degli esercenti, al fine di salvaguardare il territorio dai fenomeni di degrado urbano e violenza come quelli delle ultime settimane. Purtroppo c’è una parte del disagio giovanile che trova in queste zone dell’intrattenimento serale o notturno, un terreno favorevole per forme di violenza e di aggressione verso persone o cose”. Un disagio che, secondo l’assessore comunale al Centro storico, Emilio Arcuri, “si rispecchia in persone che vanno isolate, che non rappresentano la movida palermitana. Se si potesse interdire l’accesso ad alcune zone a chi agisce in questo modo, lo faremmo. Come negli stadi sarebbero sottoposti a controlli, sarebbe evitato il loro ingresso, ma non si può. Gli strumenti che possiamo utilizzare sono quelli del presidio delle forze dell’ordine e di un regolamento che, se rispettato, può notevolmente limitare varie forme di abuso, compreso quello dell’alcol, spesso complice di episodi come quelli recenti. Inoltre, sarebbe fondamentale l’installazione di telecamere da un capo all’altro del centro storico: finora – aggiunge Arcuri – ogni volta che è necessaria un’indagine, vengono utilizzati i filmati degli istituti di credito o delle attività commerciali. Sicuramente – conclude l’assessore – un sistema di videosorveglianza a tappeto, collegato alle sale operative delle forze dell’ordine potrebbe fare da deterrente e velocizzare l’individuazione dei violenti”.


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