ROMA – Può sicuramente piacere o meno ma Roberto Benigni, quando approda sul piccolo schermo, registra sempre il ‘tutto esaurito’. Lo spettacolo targato Rai dal titolo ‘La più bella del mondo’ ha registrato ieri sera un vero e proprio boom di ascolti con oltre 12,6 milioni di spettatori. Il Roberto nazionale ci ha infatti abituati a performance di grandissimo successo e anche questa volta non è stato da meno. Applicando il format ormai collaudato più volte per la Divina Commedia l’attore toscano e premio Oscar ha messo in scena una spiegazione dei primi dodici articoli della Costituzione Italiana ricca di interventi intrisi di un’ammiccante e divertente satira politica.
Se nel faceto Benigni si è confermato il numero uno della comicità made in italy dall’altro lato si è dovuto infatti confrontare con l’arduo compito di commentare la carta costituzionale che lui stesso, in apertura, ha definito addirittura “degna di Woodstock” grazie all’immensa capacità di guardare avanti dei nostri padri costituenti. Ed è proprio nell’incipit che l’attore toscano ha lasciato il segno con una delle frasi forse più incisive della serata: “Abbiamo una Costituzione meravigliosa. Quando entrerà in vigore sarà un mondo bellissimo”. Ancora tra comicità e arte retorica, il Roberto nazionale non poteva dimenticare di citare il suo migliore ‘compagno di satira’ paragonando il ritorno sulla scena politica dell’ex premier Silvio Berlusconi al secondo capitolo di un film horror: “Lo Squalo 6. La Mummia. Godzilla contro Bersani…non si sa più che fare. Qualcuno può dire che ce l’ho con lui ma è lui che ce l’ha con noi”.
Se il successo di pubblico televisivo è stato indiscusso altra faccenda è stata invece quella dei social network dove gli spettatori-cybernauti si sono scontrati spaccandosi nettamente su due posizioni antitetiche. Seguendo l’hashtag #lapiùbelladelmondo infatti si è osservato su twitter un vero e proprio divario tra chi, entusiasta, ha cinguettato un elogio delle doti retoriche del premio Oscar e chi invece ha criticato l’eccessiva visione fiabesca della carta costituzionale.