PALERMO – Da oggi le bare che giungono al cimitero di Santa Maria dei Rotoli a Palermo non finiscono più in deposito. Soddisfatto il sindaco Roberto Lagalla che stamani ha visitato il camposanto. I tendoni adesso sono senza bare.
“Il risultato – dice con un pizzico di orgoglio il sindaco – è stato raggiunto anche grazie all’intervento dello Stato che ha permesso, attraverso la gestione commissariale, di snellire burocrazie e tempi noi abbiamo sostituito i vertici dell’ufficio e cambiato la direzione di tutti i cimiteri. Entro la fine dell’anno – ha continuato il sindaco – ci saranno anche l’ampliamento del cimitero di Santa Maria di Gesù e i miglioramenti di quello dei Cappuccini. Realizzare un nuovo camposanto è una prospettiva che prendiamo in considerazione ma in un’ottica intercomunale. Entro l’estate tornerà in funzione il forno crematorio dei Rotoli ma è in fase avanzata il progetto di realizzazione di un nuovo impianto. Negli ultimi mesi abbiamo usufruito di una convenzione con il forno crematorio di Misterbianco”.
Per Lagalla è tempo di bilanci su una delle emergenze che ha trovato al suo insediamento. “Siamo al trenta-quaranta per cento del nostro percorso – aggiunge – contiamo di restituire il camposanto, alla sua piena funzionalità, entro l’anno”.
Orlando: “Venti inumazioni al giorno”
Ai Rotoli stamane era presente anche l’assessore ai Cimiteri Salvatore Orlando: “I tendoni hanno ospitato fino a 900 bare. Abbiamo cominciato ad inumare a settembre. Da gennaio ad ora abbiamo accelerato. In media vengono portate a termine venti inumazioni al giorno. Nel deposito restano 620 bare. Abbiamo riorganizzato la struttura grazie anche all’impegno della nuova dirigenza, dei dipendenti comunali e della Reset”.
Chinnici: “Nei prossimi mesi tutto tornerà alla normalità”
“Le bare in attesa di sepoltura ai Rotoli sono passate da 1.300 a poco più di 600 – dichiara il consigliere Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo in Consiglio comunale – i tendono sono finalmente vuoti e nei prossimi mesi la situazione dei cimiteri tornerà alla normalità: un risultato impensabile solo fino a un anno fa, ma raggiunto grazie all’impegno del sindaco Roberto Lagalla, dell’assessore Totò Orlando e di tutta l’amministrazione che consente a Palermo di offrire finalmente un servizio cimiteriale degno di questo nome. Un lavoro quotidiano e certosino fatto in silenzio e nella consapevolezza che il percorso è ancora lungo – ha continuato Chinnici -: l’obiettivo deve essere quello di un nuovo impianto intercomunale, ma nel frattempo era necessario porre fine allo scempio a cui abbiamo assistito per troppi anni e la riattivazione entro i primi di luglio del forno crematorio sarà di ulteriore supporto. Le scene finite sui giornali nazionali finalmente sono soltanto un ricordo, i tendoni saranno presto smontati e questo – ha concluso il consigliere – è uno dei più importanti risultati di questa amministrazione comunale di cui non possiamo che essere orgogliosi“.
Imperiale: “Finalmente non ci sono più bare nelle tensostrutture”
“Finalmente i parenti di tantissimi defunti avranno una tomba dove andare a piangere i propri cari. Non ci sono più bare nelle tensostrutture né il cattivo odore all’entrata del cimitero – dichiara Salvatore Imperiale, presidente della IV Commissione -. Di questo ringrazio il sindaco Lagalla per la sensibilità dimostrata e l’assessore Totò Orlando per il lavoro e la dedizione che hanno portato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Un particolare – ha concluso Imperiale – ringraziamento anche alle maestranze della Reset”.
Intravaia: la soluzione grazie a Musumeci e Lagalla
“Ci sono voluti 100 giorni per avviare verso la conclusione una vergogna che durava da troppo tempo: migliaia di bare abbandonate e accatastate al cimitero dei Rotoli. Più della metà ha già trovato dignitosa sepoltura, fra poco lo stesso accadrà alle altre ancora rimaste nel deposito. Non si tratta di un miracolo pasquale, ma dell’impegno del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci e dell’amministrazione comunale di Palermo che insieme hanno lavorato per trovare la soluzione ad una situazione che aveva messo alla berlina il capoluogo siciliano davanti all’opinione pubblica nazionale”, osserva il deputato regionale Marco Intravaia.