“Desidero esprimere il mio più caloroso ringraziamento alla Direzione distrettuale antimafia e ai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Caltanissetta per i provvedimenti adottati nel quadro del costante conflitto alla criminalità organizzata”. E’ quanto dichiara l’assessore regionale alla Infrastrutture e alla Mobilità, Pier Carmelo Russo, commentando l’operazione “Grande Vallone” che ha portato all’emissione di 28 ordinanze di custodia cautelare con l’accusa di associazione mafiosa. Un’inchiesta che ha svelato il piano di Cosa Nostra di mettere le mani sul termovalorizzatore che si sarebbe dovuto realizzare a Casteltermini.
“Con specifico riferimento alla nota questione dei termovalorizzatori, di cui mi sono occupato nel precedente incarico di assessore all’Energia ed ai Servizi di pubblica utilità – sottolinea Russo -, ritengo utile, in questa occasione, ricordare il giudizio datone dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti”.
“Tornando alla questione dei quattro termovalorizzatori che avrebbero dovuto essere realizzati in attuazione e a chiusura del piano integrato di gestione dei rifiuti originariamente approvato dalla Regione siciliana – ha scritto la cosiddetta Commissione ecomafie – , la Procura, in un primo momento, non se ne è occupata sotto profili diversi da quelli ambientali. A distanza di pochi mesi la situazione è completamente cambiata per l’effetto della presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo sporta dall’assessore Pietro Carmelo Russo a seguito di apposita delibera della giunta regionale del 18 marzo 2010. La vicenda dei termovalorizzatori, poi, fornisce uno spaccato allucinante della situazione in Sicilia, perchè dimostra come la criminalità organizzata abbia una straordinaria capacità di avere contezza di quelli che sono gli affari e questo presuppone l’esistenza di un’area di contiguità estremamente estesa e consolidata che abbraccia interi settori delle professioni, della politica e della pubblica amministrazione”.
“Laddove la criminalità organizzata fosse riuscita effettivamente a ottenere la gestione dei termovalorizzatori – si legge ancora nella relazione della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti – tutte le varie fasi del ciclo dei rifiuti in Sicilia ne sarebbero state condizionate. In questo senso certamente meritoria è stata la scelta del governo attuale della Regione siciliana di presentare presso gli uffici della Procura della Repubblica di Palermo un dossier nel quale sono stati evidenziati gli elementi di distorsione della procedura per l’aggiudicazione della gara concernente i termovalorizzatori, sia sotto il profilo prettamente amministrativo, che sotto il profilo delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata (con conseguente nullita’ delle convenzioni stipulate dal commissario delegato).
“L’operazione di oggi – conclude Russo – conferma, una volta di più, che avevamo ragione: sono assolutamente orgoglioso di avere adottato il provvedimento di annullamento in questione”.